«Cari colleghi de LaCNews24,

mi preme rispondere alle osservazioni del direttore Pasquale Motta, in merito alla tragedia del Pollino, approfittando della vostra costante e continua ospitalità verso il delicato ufficio che sono stato chiamato a presiedere. Non sono “paradossali” le mie prese di posizione, che ripropongo riconfermandole: quando ci si avventura in escursioni, con minorenni al seguito, occorre prendere quelle precauzioni che, forse, non si adottano per se stessi quando si è da soli. Quando sono da solo in macchina e devo pigiare sull’acceleratore, lo faccio. Quando nell’abitacolo ci sono i miei nipotini, l’acceleratore tendo a mollarlo e vado talmente piano che una Fiat 126 di felice memoria potrebbe arrivare allo stesso mio traguardo con un’ora di anticipo. Ciò che mi interessa, sul piano culturale - altro non potrei fare - è richiamare l’attenzione degli adulti nei confronti delle “responsabilità” che comporta l’avere minorenni al seguito. Ciò, non preclude quella miriade di altre responsabilità, che sono state opportunamente richiamate dal direttore e che competono a ben altri uffici, piuttosto che ad un Garante per l'Infanzia e l’Adolescenza.

Mi corre l’obbligo di ringraziare il sinceramente stimato collega Motta, perché ha aperto un confronto che, tra tesi ed antitesi, deve necessariamente condurre ad una sintesi, ossia abituare le persone - anche istituzionalmente impegnate - a non sottovalutare nulla, preferibile ad un “ponziopilatismo” ormai di prassi al quale abbiamo fatto il callo nei post-tragedia.  Con il rispetto dovuto alle vittime, con il dolore che comporta quanto accaduto, continuo a pensare che i primi responsabili di “noi” - minorenni esclusi - dobbiamo essere “noi".

 

Non recedo, perché nel 2018 l’ignoranza, intesa come possibilità di attingere ad informazioni minimali prima di intraprendere avventure, non è preclusa a nessuno. Siamo bombardati, fagocitati da notizie e finanche da “non notizie” divulgate a distanza di frazioni di secondo l’una dall’altra. Vi prego, colleghi, di non valutare come “ciniche” queste considerazioni, ma al cospetto di morti minorenni non me la sento di tacere, ho il dovere istituzionale di sollecitare l’attenzione verso i più piccoli, perché ho sposato una vocazione che a tratti rende impopolari, ma guai se venissi meno. Grazie per l’ospitalità, l’attenzione, ed un sincero saluto a tutta la Redazione».

*Antonio Marziale, garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria

 

La nota del direttore Motta

«Voglio precisare di condividere totalmente le considerazioni del dottor Antonio Marziale e, soprattutto, di rispettare profondamente la delicatezza e l’importanza del suo ruolo. Ho chiaramente forzato un po’ la mano nel mio pezzo, cercando di esorcizzare alcune delle sue considerazioni, ciò esclusivamente per stimolare quel dibattito, che egli ha perfettamente colto, in direzione di quella responsabilizzazione e assunzione di responsabilità della quale, spesso, gli italiani e i calabresi sono privi. La responsabilità di essere cittadini rispettosi delle regole del vivere civile e del buonsenso. In tutto ciò, la prima responsabilità è delle istituzioni, le quali hanno il dovere di imporre regole ai singoli cittadini. Ringraziamo il dottor Antonio Marziale per essere sempre pronto e disponibile a cogliere il senso di certe nostre “provocazioni” giornalistiche finalizzate esclusivamente a rompere quel muro d’ignoranza che avvolge la cittadinanza e la scarsa sensibilità delle istituzioni, nel sostenere una battaglia culturale che impedisca al nostro Paese di soccombere sotto il peso dell’approssimazione sociale e istituzionale».

 Pasquale Motta, direttore  Lacnews24.it

 

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