Durante la legislatura di Roberto Occhiuto la Calabria Film Commission ha speso 25.230.318,20 euro per la promozione territoriale della regione attraverso produzioni cine-audiovisive. Sono tanti? Sono pochi? Chi lo sa.

Il problema è che è difficilissimo capire come siano stati spesi. Sul sito della Fondazione, infatti, sono riportate solo i numeri delle delibere e in qualche caso gli importi, raramente l’oggetto e gli atti collegati. Per questo il M5s, e segnatamente il capogruppo regionale Davide Tavernise e la deputata Anna Laura Orrico (che è stata anche sottosegretario alla Cultura con delega al cinema), hanno indetto una conferenza stampa dal titolo “Calabria film commission - La verità”.

Una verità che è difficile da individuare, spiega in apertura Tavernise, che fa una premessa. «Ci hanno accusati di voler in qualche modo sporcare l’immagine della Calabria, ma noi riteniamo che la Film commission sia uno strumento utile, né vogliamo metterla sul personale con i tanti consulenti e collaboratori della fondazione. Chiediamo solo trasparenza perché qui parliamo di fondi pubblici».

Il mistero dei Marcatori identitari

A dimostrazione plastica di quanto detto Tavernise proietta nella sala della conferenza stampa il sito della Calabria Film commission che contiene appunto solo gli estremi sintetici delle delibere e quelli della Campania Film commission dove invece si trovano tutti gli atti completi. Tavernise dice che dopo le denunce della stampa locale, il direttore della Film Commission, Luciano Vigna ha pubblicato dei link che rimandano al sito dell’Anac (Autorità anti-corruzione). Qui il M5s si è messo di gran lena per individuare tutte le liquidazioni effettuate. E quello che hanno trovato lascia però perplessi. Nel corso della conferenza stampa Tavernise individua un caso su tutti i famosi Mid ovvero i Marcatori identitari distintivi. Un progetto elaborato sotto l’assessorato di Fausto Orsomarso che voleva individuare i 100 marcatori distintivi della Calabria e costruirci attorno uno storytelling con video, cartellonistica dedicata, altre attività di promozione. «Dopo Orsomarso il progetto è finito, ma non le liquidazioni. Su 3.364.000 stanziati ne sono stati spesi 1.918.132,32 ma non ci sarebbe nessuna traccia concreta di quanto previsto in progetto. A partire da un manuale di marketing territoriali che doveva essere diffuso a tutti i sindaci. Nessuno pare lo abbia ricevuto, ma sono stati stanziati 90.000 euro alla società di comunicazione Fluendo».

Il mistero degli studios di Lamezia, Tavernise: «Chiediamo solo trasparenza»

Altro mistero sono gli studios dell’area ex Sir di Lamezia Terme, teatri di posa per realizzare fiction e serie tv. Ad oggi sono stati stanziati oltre 7 milioni sui 20 previsti, ma nessuno sa a che punto è la realizzazione. Ancora fra le spese “curiose” c’è l’acquisizione “di un’opera d’arte unica” nel 2024 per 560mila euro. Infine, meno curioso certamente, è l’affidamento di gare per oltre 511,647,50 euro legate al Capodanno Rai.

Il problema per i 5 Stelle non è solo economico, ma anche politico. Tavernise parla di conflitto di interessi perchè il direttore della Film Commission come detto è Luciano Vigna che il grillino definisce «l’uomo più potente della Calabria» che è anche capo di Gabinetto di Occhiuto. È come se il controllore, cioè la Regione, dovesse controllare se stesso.

Questo, denuncia ancora Tavernise, crea corti circuiti come il fatto che in occasione di alcuni festival del cinema (Castrovillari e Magna Grecia) sono stati proiettati i video in cui Occhiuto accusa l’opposizione di fare becera propaganda sulla questione. Video che poi sono stati ripostati anche su Calabria straordinaria. «Nemmeno le dittature sudamericane - dice Tavernise - usa siti pubblici per la lotta politica, per attaccare le opposizioni. Noi non siamo a priori contro la Film Commission o contro i suoi consulenti. Chiediamo solo trasparenza».

La domanda di Anna Laura Orrico: «Qual è l’indotto della Film Commission?»

Dal canto suo la deputata Anna Laura Orrico torna sulla figura di Luciano Vigna e si chiede quali siano le sue competenze in materia di cinema e produzioni audiovisive. Eppure da luglio 2021 ad oggi Vigna è stato il Rup di ben 314 gare per un valore economico di 24 milioni e 500mila euro. Stessa cosa il presidente, Anton Giulio Grande, che di mestiere fa lo stilista e non ha grandi esperienze nel campo cinematografico. La Orrico invece sì, perché nel suo ruolo di Sottosegretario si è interfacciata con molte film commission di tutta Italia.

Allora pone tre domande. La prima è come faccia a funzionare quella calabrese che ha solo tre dipendenti: un presidente, un direttore e un revisore dei conti. Mancano secondo lei le figure tecniche in grado di individuare le produzioni e organizzarle. La seconda domanda riguarda le case di produzioni calabrese che dovrebbero essere tutelate nell’erogazione dei fondi. Su questo la Orrico chiede quante di queste sono state coinvolte. La terza riguarda il dato economico complessivo ovvero le ricadute che questi finanziamenti hanno prodotto per la regione. «Quante maestranze calabresi sono state utilizzate nelle produzioni? Quante giovani figure professionali sono state formate? Qual è l’indotto complessivo sul territorio della Film Commission?»

Infine la Orrico conclude con un appello a tutti gli operatori della cultura calabrese. «Non accontentatevi delle briciole, del bando grandi eventi e delle geste di paese. Alzate la testa, venite a parlare con noi per elaborare insieme una piattaforma di politiche culturali a beneficio di tanti e non di pochi»