Nulla da fare. Il governo nazionale rimane irremovibile sulla sua decisione: bloccati i fondi per i Bandi periferie, ormai entrati nella fase esecutiva. La fumata nera è arrivata alla fine della audizione dei sindaci a Montecitorio nell’ambito dei lavori della Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, riunita congiuntamente alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.

I sindaci delle Città metropolitane e della più grandi città italiane, guidati dal presidente dell'Anci Antonio Decaro, hanno visto respinte le proprie istanze. Dalla Calabria sono arrivati a Roma il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, insieme al suo vice Riccardo Mauro, e il primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto. A poco è servito anche l’intervento a sostegno delle ragioni dei sindaci da parte del fratello, il deputato Roberto Occhiuto, che non ha fatto cambiare idea al governo nazionale che ha manifestato l’intenzione di voler confermare la decisione assunta con l’approvazione del cosiddetto decreto milleproroghe.

 

Decaro ha rappresentato anche le questioni giuridiche che pone una decisione del genere, considerato che i bandi in moltissimi Comuni erano già arrivati alla fase esecutiva e che le convenzioni già firmate rappresentano un impegno assunto che non può adesso essere disatteso. Ma il niet è stato categorico. Anche il deputato calabrese dei Cinque Stelle Francesco Forciniti ha sostenuto le ragioni dell’esecutivo: «Essere governo del cambiamento vuol dire anche prendere questo tipo di decisione».

 

La Calabria perde 110 milioni di euro 

Davanti al muro del governo nazionale, l’Anci ha annunciato una mobilitazione generale e l’avvio di azioni giudiziarie per difendere i diritti dei Comuni italiani. Tantissimi i finanziamenti che rischiano di andare perduti, per un totale in Calabria di circa 110 milioni di euro.
Soltanto a Reggio tra Comune e Città Metropolitana si rischia di perdere qualcosa come 58 milioni di euro. In particolare il Comune rischia di perdere i 18 milioni stanziati sul finire del 2017. La Città Metropolitana, invece, potrebbe vedere sfumare 40 milioni. Oltre la metà dei quali previsti per tentare di dare fiato all’area della Locride (Africo, Agnana. Bianco, Camini, Canolo, Caraffa del Bianco, Casignana. Caulonia. Gerace, Grotteria, Locri, Mammola, Roccella Jonica, Sant’Agata del Bianco, Siderno, Stignano e Stilo dove avrebbe dovuto essere realizzata la circonvallazione). Ma 34 milioni andrebbero persi a Catanzaro, mentre 30 a Cosenza. Una mazzata che rischia di far collassare i Comuni. Un dramma che si consuma nell’indifferenza totale da parte della deputazione calabrese.

 

Riccardo Tripepi

 

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