Nonostante le confortanti notizie che filtrano dai lavori della Commissione bilancio del Senato, tra i sindacati confederali prevale il pessimismo ed è già stata indetta una grande manifestazione regionale. Per festeggiare o protestare, si vedrà
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L’emendamento della maggioranza sugli Lsu e Lpu calabresi dovrebbe essere ormai in dirittura d’arrivo, ma sino a quando non verrà tagliato il traguardo rappresentato dal varo parlamentare della manovra economica non è possibile avere certezze assolute. La discussione e approvazione in Commissione bilancio del Senato dell’emendamento salva-precari sembra imminente e, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, dovrebbe disinnescare la bomba sociale ed occupazionale rappresentata dai 4.500 precari che attendono innanzitutto la proroga dei contratti in scadenza il 31 dicembre e, in seconda battuta, la tanto agognata stabilizzazione.
Sulla questione è impegnato, in particolare, il senatore calabrese dei Cinquestelle, Giuseppe Auddino, che in queste ore sta lavorando al testo che dovrebbe prima di ogni cosa consentire di derogare ai paletti previsti dalla disciplina in materia di assunzioni nella Pubblica amministrazione, come il superamento del turnover e dei limiti imposti dal piano triennale per il fabbisogno di personale.
Le notizie che arrivano con il contagocce da Roma sono comunque confortanti e lasciano intravedere finalmente una possibile soluzione alla vertenza.
Nonostante ciò, nelle stesse ore, Cgil, Cisl e Uil hanno indetto due manifestazioni regionali che si svolgeranno lunedì a Cosenza e a Villa San Giovanni, motivandole con la perdurante «situazione di grave incertezza e l’assenza di alcuna proposta da parte dei partiti di Governo in Commissione Bilancio del Senato».
Parole cupe che contrastano con le informazioni che giungono dalla Capitale, ma che sono dettate forse dalla volontà di cavalcare fino in fondo vertenza occupazionale in corso. D’altronde era molto tempo che le tre maggiori sigle sindacali non interpretavano un ruolo così centrale sulla scena calabrese, sia per la mancanza purtroppo di insediamenti produttivi di un certo rilievo, ma anche a causa della progressiva parcellizzazione dell’attività sindacale innescata da dinamiche nazionali a favore delle organizzazioni più piccole legate alle singole realtà occupazionali.
Comunque vada, per lunedì i giochi dovrebbero essere chiusi, perché la discussione in commissione Bilancio sulla manovra durerà fino a domenica sera. A quel punto il dato sarà tratto e le organizzazioni sindacali si ritroveranno in piazza con i lavoratori per festeggiare il risultato o per protestare sull’epilogo di una vertenza che a quel punto sarebbe finita su un binario morto.
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