«Ero affacciato sulla balconata "Bellavista" di Civita quando ho visto un fiume di fango e detriti venir giù, e c'erano pure delle persone che venivano trascinate dalla piena del fiume». La tragedia alle gole del Raganello si è consumata davanti agli occhi di un cittadino austriaco. Ogni anno prenota una pensione insieme alla compagna. E ieri ha visto il fiume inghiottire 10 vite umane.

«C'era un uomo aggrappato a una roccia - racconta- aveva in braccio un bambino, chiedeva aiuto. Un altro sanguinava dalle ginocchia. È stato terribile assistere a questa immane tragedia senza potere fare nulla».  È stato lui uno dei primi ad allertare i soccorritori. Sotto choc sua moglie che stanotte non è riuscita a dormire: «Sentivo il pianto disperato dei familiari delle vittime». La camera della coppia affaccia infatti alla palestra comunale, dove ieri sera è stata allestita la camera ardente. E mentre le ricerche dei 5 dispersi proseguono senza sosta, i cittadini del piccolo borgo ai piedi del Pollino si danno da fare per dare conforto e assistenza ai parenti delle vittime, distribuendo tè caldo e caffè.

 

Nella foto in alto invece Alice con suo figlio di 4 anni, il più piccolo di 2 anni è con il papà nella stanza dell'albergo. Si sentono miracolati. Ieri avevano programmato l'escursione alle gole del Raganello. «Non mi sono sentita bene - racconta Alice - abbiamo deciso di andare al mare. Al rientro la telefonata di una mia amica che aveva appreso della tragedia. Non è più una vacanza la nostra. Ci dobbiamo occupare degli altri. Delle persone che stanno soffrendo perché hanno perso i loro cari e di quei familiari che ancora sperano di trovare i loro congiunti».

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