VIDEO | Estorsioni alle imprese, legami con politici e Pubblica amministrazione: in 29 sono finiti in carcere, 52 ai domiciliari. Fra loro ci sono anche avvocati e professionisti. Oltre 600 i militari impiegati su tutto il territorio nazionale. Fatta luce su due omicidi
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Dalle prime ore della mattina i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia sono impegnati nell’operazione antimafia Maestrale Carthago coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Sono oltre 600 militari impiegati ad eseguire su tutto il territorio nazionale una misura cautelare nei confronti di 84 persone (29 in carcere, 52 ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Misure cautelari che si vanno ad aggiungere ai 61 fermati della prima tranche dell’operazione, scattata lo scorso 10 maggio. Gli indagati complessivi sono 170.
C'è anche l'ex presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, di 47 anni, tra le 84 persone coinvolte nell'operazione. Per Niglia, già indagato nella precedente tranche dell'inchiesta, condotta nello scorso mese di maggio, sono stati disposti gli arresti domiciliari. É finito in carcere, invece, l'avvocato Francesco Sabatino, del Foro di Vibo Valentia, lo studio del quale è stato oggetto di una perquisizione. Sabatino è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli arresti domiciliari sono stati disposti, inoltre, per Cesare Pasqua e Francesco Massara, ex dirigenti, rispettivamente, del Dipartimento prevenzione e del Settore veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Ai domiciliari anche l'avvocato Joan Azzurra Pelaggi, ex presidente della onlus "Da donna a donna", ed alcuni imprenditori del Vibonese.
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Operazione della Dda nel Vibonese: i nomi degli arrestati
Gli arrestati in carcere
- Accorinti Giuseppe Antonio, alias "Scimusca", detto "Peppone" 27-03-59 Zungri
- Ascone Salvatore, 11-09-66, Limbadi
- Barbieri Francesco, 21-02-65 Cessaniti
- Barbieri Giuseppe detto "Peppareju", 24-04-92 Briatico
- Barbieri Michelangelo, detto Michele, 08-10-93, Cessaniti
- Bartone Fortunato, detto “Tangozzo”, 13-12-73
- Bellocco Pietro Giuseppe, 04-08-83 Rosarno
- Cichello Domenico, 05-12-72, Filandari
- Fusca Nicola, detto “Cola”, 13-03-72, Cessaniti
- Galati Ottavio, 21-01-68, Mileto
- Galati Salvatore, detto “Turi”, 25-11-55, Mileto
- Iannello Domenico, detto “Mimmo da Caniglia”, 29-04-77
- Mancuso Luigi, 16-03-54. Limbadi
- Mazzeo Clemente, 10-03-68, Mileto
- Mazzeo Michele Silvano, detto “Stallone”, 08-02-71, Mileto
- Mazzitelli Giuseppe, detto “Cuaddararu”, 15-04-90, Tropea
- Melluso Emanuele, detto “Gemello-gemellino”, 05-07-85, Briatico
- Melluso Simone, 05-07-85, Briatico
- Palmieri Salvatore, detto “Turi”, Mileto
- Pititto Pasquale, 31-12-68, Mileto
- Pititto Salvatore, 02-12-68, Mileto
- Polito Domenico, detto “Ciota”, 20-02-74, Mileto
- Prostamo Antonio, 27-03-89, Mileto
- Prostamo Francesco detto “U Zorru”, 08-05-85, Mielto
- Prostamo Giuseppe, detto “Ciopane”, 12-04-85, nato a Mileto e detenuto a Bologna
- Prostamo Giuseppe, detto “Giubba”, 03-11-89, Mileto
- Prostamo Nazzareno, detto “Buttafuco”, 31-05-61, Mileto
- Sabatino Francesco, 25-03-79, Vibo Valentia
- Tavella Rocco, 17-05-84, Mileto
Gli arrestati ai domiciliari
- Ambrogio Accorinti, alias "Scimusca" detto "Mbrosi", 29-04-63 Zungri
- Anello Rocco 03-02-61 Filadefia
- Anello Tommaso 28-05-64, Filadelfia
- Barbieri Onofrio, 10-01-80, Vibo Valentia
- Barone Francesco, detto "Architetto", 25-10-73 San Calogero
- Bonavota Domenico, 01-06-79, Sant’Onofrio
- Carà Filippina, 12-12-89, Zungri
- Carà Giuseppe, 26-10-62, Filandari
- Castagna Piero, 05-10-78, Vibo Valentia
- Cichello Nazareno, 21-04-60, Zungri
- Cordì Domenico, detto “Zio Mimmo”, 27-06-72, Candidoni (Rc)
- Corigliano Raffaele, 08-11-67, Pizzo
- Corigliano Raffaele, 03-04-2000, Vibo
- Crudo Vincenzo, 09-02-92, Triparni (Vibo)
- D’Andrea Giuseppe, 17-09-77, Briatico
- Errigo Maria Vittoria, 07-12-54, Vibo Valentia
- Familiari Angelo, 04-11-64, Reggio Calabria
- Fiorillo Antonino, 18-09-74, Vibo
- Fiumara Claudio, 27-02-66, Francavilla Angitona
- Fortuna Massimo, 22-10-76, San Gregorio D’Ippona
- Gioffrè Carlo, 07-05-65, Rosano
- Grillo Antonio, 25-09-70, San Calogero,
- La Bella Antonino, 22-09-80, Vibo Valentia
- La Rocca Rosario, 21-12-74, Vibo Valentia
- La Rosa Pasquale, 14-03-65, Tropea,
- Mangone Giuseppe, detto “Pino u barberi”, 13-02-55, Mileto
- Marrella Damiano, 07-10-76, Pizzo
- Massara Francesco, 11-08-57, Mileto
- Melluso Fausto, 05-06-73, Briatico
- Melluso Sandro, 16-02-77, Briatico
- Morelli Salvatore, detto “l’Americano”, 13-10-83, Vibo Valentia
- Niglia Andrea, 22-07-76, Briatico
- Niglia Gregorio, detto “Lollo”, 08-04-83, Briatico
- Pasqua Cesare, 11-11-48, Vibo Valentia
- Pelaggi Joan Azzurra, 21-04-77, Vibo Valentia
- Pesce Maria Rosa, 25-08-53, Tropea
- Pochiero Gaetano, 29-10-64, Vibo Valentia
- Pontiero Fortunato, 19-04-49, San Calogero
- Preiti Giuseppe, detto “Pino”, 18-01-75, San Calogero
- Preiti Nicola, detto “Cola”, 31-12-68, San Calogero
- Prenesti Antonio, detto “Totò” oppure “Yò yò - mussu stortu”, 20-09-66, nato a Nicotera e residente a Milano
- Prestia Antonio Domenico, 15-04-99, Briatico
- Prestia Antonio Gaetano, detto “Tonino”, 26-12-64, Mileto
- Prostamo Giuseppe, detto “u Russuni- u biondo”, 05-08-70, Briatico
- Prostamo Salvatore, detto “U Sasizzu”, 06-05-60, Briatico
- Romagnoli Ettore, 03-09-57, Montefalcone (Go)
- Startari Marco, 17-08-89, Vibo Valentia (detenuto)
- Tripodi Antonio, 29-09-73, Ricadi
- Tripodi Mattia Giovanni, 14-10-96, Ricadi,
- Valente Leopoldo Giulio, 09-01-79, Mileto
- Vurro Giorgio, 22-11-56, Pizzo
- Zuliani Giovanni, 01-04-96, Vibo Valentia
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora
- Ciconte Maria Carmela (cl ’69) di Vibo Marina.
- Solano Giulio, 24-11-99, Limbadi
- Varone Santo Vincenzo, 26-03-90, Limbadi
Le accuse nei confronti degli indagati
Associazione di tipo mafioso, omicidio, scambio elettorale politico mafioso, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e altri reati, tutti aggravati dal metodo mafioso. Sono questi i reati contestati, a vario titolo, alle 84 persone coinvolte nell'operazione odierna.
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Le estorsioni alle imprese e i legami con politici e Pa
L’operazione di oggi costituisce la naturale prosecuzione della prima tranche, eseguita lo scorso 10 maggio, che ha consentito di disarticolare i sodalizi di ‘ndrangheta di Mileto e Zungri, con le ‘ndrine di Briatico e Cessaniti, andando a colpire inoltre le strutture di “comando e controllo” e l’“ala militare e imprenditoriale” delle rispettive organizzazioni, i cui esponenti erano già detenuti per altra causa e per questo non colpiti dal provvedimento di fermo.
Le indagini, in particolare, hanno consentito di ricostruire le dinamiche, i collegamenti e gli interessi imprenditoriali delle consorterie mafiose nella provincia vibonese, particolarmente attive nel settore estorsioni, attraverso intimidazioni e danneggiamenti ai danni di aziende edili, imprese ed esercizi commerciali operanti nel settore turistico-alberghiero della Costa dei Dei e dei trasporti marittimi per le isole Eolie. Le investigazioni hanno messo in evidenzia le cointeressenze, gli accordi corruttivi e i forti legami della criminalità organizzata con esponenti del mondo politico e della pubblica amministrazione, evidenziando, tra l’altro, il completo asservimento dell’Asp di Vibo Valentia alle consorterie mafiose di Mileto, Limbadi e Vibo Valentia, grazie anche a funzionari e dirigenti medici compiacenti, per ipotesi corruttive e scambio elettorale politico mafioso (alcuni medici dell’Asp, alcuni dei quali non più in servizio, sono stati colpiti dal provvedimento) e forti infiltrazioni della criminalità organizzata nel comune di Zungri e di Briatico per favorire persone compiacenti nell’assegnazione di posti messi a concorso. Sono state inoltre ricostruite le condotte di alcuni avvocati, ritenute integranti ipotesi di reato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nel settore dell’accoglienza dei migranti e per concorso esterno in associazione mafiosa con numerose strutture mafiose della provincia.
Luce su due omicidi
Nell'ambito dell'indagine gli investigatori hanno fatto luce su due omicidi avvenuti nel Vibonese. Quello di Maria Chindamo, uccisa e data in pasto ai maiali il 6 maggio 2016, a Limbadi. Omicidio per il quale sono stati individuati movente e presunti responsabili.
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Contestato inoltre a quattro indagati l’omicidio di Angelo Antonio Corigliano, commesso a Mileto il 19 agosto 2013, il cui movente è riconducibile ad una rappresaglia per vendicare l’omicidio di Giuseppe Mesiano, elemento di spicco della locale di Mileto perpetrato nello stesso centro il 17 luglio 2013. Nel corso dell’attività i militari operanti, oltre ad avere individuato un bunker in Briatico, utilizzato quale nascondiglio per sottrarsi alle operazioni di ricerca e cattura condotte dalle forze di polizia, hanno anche rinvenuto e sequestrato un fucile ak-47 kalashnikov, un revolver, oltre 350 munizioni di vario calibro e la somma di 86.500 euro in contanti.