Depositati i provvedimenti con cui vengono respinte le istanze presentate. In cella rimane pure il boss Antonino Caridi. Attesa a breve la decisione per il consigliere regionale Alessandro Nicolò
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Sono stati tutti rigettati i ricorsi al Tribunale del Riesame per gli indagati dell’inchiesta “Libro nero”. Le decisioni sono state depositate pochi minuti fa da parte dei giudici. Rimangono in carcere, dunque, il boss Antonino Caridi, Rosa Libri, Saverio Pellicanò, Giuseppe La Porta e Giuseppe Serranò. Si attende ancora, invece, la decisione per una delle posizioni più complesse, ossia quella del consigliere regionale Alessandro Nicolò che è stata discussa nella giornata odierna.
Come si ricorderà, con l’inchiesta “Libro nero” la Dda di Reggio Calabria ha colpito la consorteria mafiosa dei Libri, andando a toccare anche il cuore imprenditoriale con l’arresto dei fratelli Demetrio e Francesco Berna (poi posti agli arresti domiciliari dallo stesso gip), ma anche i contatti politici. Oltre a Nicolò, accusato di associazione mafiosa piena, infatti, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex assessore regionale, Demetrio Naccari Carlizzi, che risponde a piede libero in quanto il giudice ha rigettato la richiesta di misura custodiale nei suoi confronti.
Nei giorni scorsi il TdL aveva già rigettato la richiesta dell’altro politico implicato, il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Sebi Romeo, il quale, però, non risponde di reati di mafia ma di una tentata corruzione con un sottufficiale della Guardia di Finanza in servizio alla sezione pg della Procura della Repubblica.
Non rimane, dunque, che attendere la decisione per Alessandro Nicolò al fine di avere un quadro chiaro sotto il profilo cautelare.
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