La città silana si confronta aspramente sugli effetti del dimensionamento sancito dalla Regione, con l’opposizione che dà la colpa al sindaco: «È successo per i suoi errori». Intanto i presidi si tengono fuori dalla mischia e preferiscono non commentare
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Con la delibera della Giunta Regionale della Calabria n. 336 del 21 luglio 2023, sono stati definiti gli “Indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica”.
Tra i comuni calabresi interessati, Acri si trova al centro di una bufera che riguarda l’accorpamento di tre istituti scolastici di secondo grado: l’Ipsia-Iti, il Liceo Classico-Scientifico “VJulia” e il Liceo “Falcone”.
La decisione, che già nel dicembre 2023 aveva scatenato la protesta di studenti, organizzazioni sindacali e il sindaco Pino Capalbo, si riaffaccia con nuove criticità, poiché per l’anno scolastico 2024/2025, grazie al decreto “Milleproroghe”, ad Acri si è mantenuta, in deroga, l’autonomia differenziata del solo Istituto Ipsia-Iti, mentre l’accorpamento dei restanti istituti resta in agenda per l’a.s. 25/26.
In vista del nuovo anno scolastico, la mobilitazione degli studenti acresi si è nuovamente accesa, con manifestazioni che si sono svolte nelle scorse settimane, mentre il Comune di Acri ha presentato un ricorso al Tar Calabria – sezione di Catanzaro contro la deliberazione di Giunta Regionale (n. 778 del 30 dicembre 2024), che prevede l’unificazione dei tre istituti in un’unica autonomia scolastica. Secondo l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Pino Capalbo e assistita dall’avvocato Vincenzo Adamo, questa riorganizzazione rischia di compromettere l’offerta formativa e i servizi scolastici, penalizzando studenti e famiglie. L’udienza è stata fissata per il 16 aprile prossimo.
Il botta e risposta tra i consiglieri di Forza Italia e il sindaco
Il dibattito, però, si è ulteriormente infiammato nel contesto politico locale, dove i consiglieri di opposizione di Forza Italia – Intrieri, Turano e Zanfini – hanno attaccato l’operato del sindaco. In una nota i consiglieri hanno infatti dichiarato: «Mentre il sindaco Pino Capalbo sembra concentrarsi esclusivamente sulla campagna elettorale per le elezioni regionali, dimenticando i reali problemi della città, noi lavoriamo concretamente per difendere gli interessi della comunità. Non intendiamo illudere la popolazione con annunci privi di fondamento. È doveroso comunicare ai cittadini solo certezze, evitando false speranze, come invece fa il peggior sindaco che Acri ricordi».
I consiglieri hanno quindi ricordato che la perdita di due autonomie scolastiche del secondo ciclo è «da attribuire alla proposta avanzata dall’amministrazione Capalbo nel settembre 2023, con la delibera n. 162 del 15/09/2023, che aveva previsto l’accorpamento dell’Istituto Tecnico Commerciale “G.B. Falcone” con l’Istituto d’Istruzione Superiore “V. Julia”, decisione presa senza una reale consultazione con la comunità scolastica e i cittadini».
«Di seguito – scrivono i consiglieri di Forza Italia – , i numeri ufficiali (estrapolati dalle delibere Comunali, Provinciali e Regionali di fine 2023) degli iscritti per ciascuna autonomia e le rispettive proposte:
Proposta dell’amministrazione Capalbo: Autonomia n. 1: Accorpamento tra IIS ACRI LC – LS “VJulia” (454 iscritti) e ITCGT-Liceo E.S. “G.B. Falcone” (311 iscritti), per un totale di 765 iscritti.
Autonomia n. 2: IIS “IPSIA-ITI” con 551 iscritti, che risulta sottodimensionata e soggetta a soppressione.
Proposta alternativa dei consiglieri Intrieri – Turano – Zanfini: Autonomia n. 1: Accorpamento tra IIS ACRI LC – LS “VJulia” (454 iscritti) e ITCGT-Liceo E.S. “G.B. Falcone” (214 iscritti), per un totale di 668 iscritti. Autonomia n. 2: Mantenimento dell’autonomia per IIS “IPSIA-ITI” con l’accorpamento del solo corso serale dell’ITCGT-Liceo E.S. “G.B. Falcone” (97 iscritti), raggiungendo così 648 iscritti e superando la soglia minima richiesta».
Secondo Turano, Zanfini e Intrieri, «l’errore politico dell’amministrazione Capalbo è imperdonabile e ha avuto conseguenze gravissime sull’intera comunità acrese. La perdita delle due autonomie scolastiche, con le relative ricadute negative per studenti e personale, è frutto di una gestione superficiale e incompetente».
A questa polemica innescata dai consiglieri azzurri, non si è fatta attendere la risposta di Capalbo: «Non c’è politico più contraddittorio di chi nega la propria appartenenza e i propri comportamenti – scrive il primo cittadadino – . La Regione, guidata da Forza Italia, ha bocciato il piano di dimensionamento della Provincia di Cosenza, mortificando un’intera comunità scolastica. Il ricorso che abbiamo presentato già nel 2023 è la prova della nostra volontà di proteggere una città libera da condizionamenti. Meglio essere considerato il peggior sindaco dai nostri oppositori e godere del voto dei cittadini – si legge ancora –, piuttosto che alimentare false speranze e delusioni».
Il silenzio delle istituzioni scolastiche
Per cercare di garantire una informazione completa, abbiamo anche provato a chiedere un parere in merito alla questione alle dirigenti scolastiche che saranno coinvolte in prima persona. Ma sia Franca Tortorella (Ipsia-Iti) che Maria Brunetti (Julia-Falcone), hanno preferito declinare per il momento l’invito, considerando la problematica come una «faccenda prettamente politica».