Sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla donazione degli organi, che in Calabria deve ancora fare i conti con un’alta dose di pregiudizi e diffidenza. È stato questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa sabato scorso dalla sezione calabrese dell’Aned (Associazione nazionale emodializzati) e il Comune di Palmi. Nella sala del Consiglio comunale, dove si è tenuto l’incontro, erano presenti anche gli studenti del Liceo classico di Palmi.

 

Tra i relatori, sono intervenuti don Giuseppe Calimera, parroco di Galatro, che ha rimarcato la posizione della Chiesa, favorevole senza riserve alla donazione degli organi, considerato un concreto gesto di solidarietà e amore verso il prossimo. L’assessore Alessia Avventuroso, nel ribadire la sensibilità del Comune su questi temi, ha sottolineato la necessità di innalzare il grado complessivo di attenzione delle istituzioni pubbliche. La discussione, moderata dal giornalista Damiano Tripodi, ha avuto come fulcro l’intervento del dottor Pellegrino Mancini, direttore del centro regionale per i trapianti, che ha illustrato dettagliatamente lo scenario del settore in Calabria, soffermandosi in particolar modo sulle difficoltà che spesso i medici incontrano quando devono acquisire il consenso all’espiantato dai familiari della persona deceduta.

 


Dal canto loro, Antonio Montuoro e Pasquale Scaramozzino, rispettivamente segretario regionale e vice segretario dell’Aned, hanno portato all’attenzione dei partecipanti la testimonianza della loro lunga attività al fianco dei dializzati, per i quali il trapianto rappresenta l’unica alternativa all’odissea quotidiana che devono affrontare.
Una situazione che conosce bene Maria Larosa, trapiantata di rene e organizzatrice del convegno di Palmi. Particolarmente emblematica e toccante è la sua storia, visto che pur di portare avanti la gravidanza del suo primo figlio ha compromesso la funzionalità del rene che le era stato trapianto ed oggi è nuovamente in lista d’attesa.

 

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