Tre anni dopo la grande manifestazione contro la chiusura dell’ospedale, Locri si prepara a scendere di nuovo in piazza. Il sindaco Giovanni Calabrese ha infatti annunciato per fine settembre il “Sanità day”. «Sarà il più grande evento di ribellione pacifica, democratica e popolare della Locride - ha promesso il primo cittadino - La Città di Locri non intende però arrendersi a tale evidente vergognosa situazione. Non si può continuare a subire indifferenza e l’arroganza della politica che non vuole affrontare in modo serio, concreto e risolutivo il problema e le criticità che quotidianamente vengono denunciate».

 

Le notizie che giungono dal presidio ospedaliero di contrada Verga continuano a destare forte preoccupazione. Mentre la carenza di personale ha portato alla chiusura temporanea del reparto di ortopedia, per come determinato dalla direzione sanitaria, in altri reparti si continua sopravvivere con estrema difficoltà, altri ancora sono stati soppressi o accorpati ed altri sopravvivono con carenza di personale e attrezzature solo grazie al coraggioso ed estremo tentativo del personale ospedaliero medico e paramedico. Con il solito e prevedibile aumento vertiginoso dell’utenza nel corso del periodo estivo i servizi sanitari ospedalieri invece di essere potenziati vengono ridimensionati o in alcuni casi soppressi. Tutto ciò per il sindaco di Locri e per l’amministrazione comunale è inaccettabile. «Cambiano i governi – rimarca Calabrese - ma non mutano le condizioni. L’indifferenza nei confronti della Locride e della problematica della sanità ospedaliera e territoriale sembra accomunare tutti i governi nazionali e regionali degli ultimi venti anni».

 

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