«Dopo la pubblicazione della relazione del ministro dell'Interno Salvini al presidente della Repubblica, a base delle motivazioni che hanno portato allo scioglimento dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose, mi sento di dire che vengono confermate tutte le denunce, le violazioni di legge, le criticità gestionali e amministrative che avevo segnalato, a suo tempo, nella mia relazione del 13 settembre 2018». Lo afferma Giacomino Brancati, ex direttore generale dell'Asp, sollevato dal suo incarico nell'ottobre 2018.

 

«Segnalazioni - prosegue - sono state il punto di partenza dell'indagine, condotta dalla Prefettura di Reggio Calabria, nel corso dell'accesso agli atti presso l'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, che ha portato alla decisione ministeriale dello scioglimento della stessa azienda per infiltrazioni mafiose. Sono costretto, dai fatti emersi e ribaditi nella relazione del ministro Salvini, a confermare la mia amarezza, nell'aver, purtroppo, constatato ed evidenziato il quadro devastante che ha caratterizzato per lunghi anni la gestione della sanità all'interno dell'Asp, e per la quale, nel periodo in cui ho assunto il ruolo di commissario straordinario e direttore generale, io stesso non sono stato capace di portare a compimento il risanamento, e senza l'ausilio di tutte le altre forze che la società civile, in questi casi, dovrebbe mettere in campo per fronteggiare simili situazioni».

  «Mi auguro - ha concluso l'ex direttore generale - che tutto questo ora serva per ridare dignità e trasparenza a questa Azienda e a chi ci lavora con onestà ed impegno al suo interno».

 

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