È da sempre un riferimento sanitario di estrema importanza la guardia medica, soprattutto per i piccoli centri urbani dove la popolazione è prevalentemente anziana e la presenza del medico di guardia evita ai pazienti lunghi spostamenti fino al pronto soccorso dell’ospedale di zona più vicino. Ma in questi giorni tra i cittadini della provincia di Catanzaro cresce la preoccupazione per la paventata chiusura di ben 34 su 60 postazioni in base alla delibera n. 64 del 12 febbraio 2020 dell’Azienda sanitaria provinciale per conformare l’assetto delle sedi di continuità assistenziale all’Accordo collettivo nazionale che prevede 1 medico ogni 5000 abitanti, con una drastica riduzione dei costi.

Solo nel distretto di Soverato ed esempio sarebbero 12 i comuni su 17 a perdere le postazioni:
Santa Caterina dello Ionio, Guardavalle, Cardinale, Davoli, Montepaone, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, Palermiti, San Vito sullo Ionio, Satriano, Stalettì, Vallefiorita. Tra questi anche il piccolo borgo collinare di Gasperina dove insorgono i cittadini.

La voce dei cittadini

«Io mi sono sempre rivolto alla guardia medica tanto è vero che mi hanno trovato un soffio al cuore e grazie al medico di turno ho fatto l’intervento» testimonia un cittadino. «Se tolgono la guardia medica, quando ci sentiamo male dove ci  portano, direttamente al cimitero?» si chiede una signora. «La soluzione sarebbe andare al pronto soccorso di Soverato o di Catanzaro – dicono altri - ma finchè si arriva in ospedale, considerando che ci vuole mezz’ora, si può morire. A casa siamo rimasti io e mia moglie, lei non guida. Ma se sto male io chi mi accompagna all’ospedale?».

Una situazione inaccettabile dunque, arrivata sul tavolo del Ministero, che nei giorni scorsi ha portato ad una dura presa di posizione da parte dei sindaci, che ne discuteranno sia venerdì prossimo con il commissario alla sanità Saverio Cotticelli e il dirigente del Dipartimento Regionale Tutela della Salute Antonio Belcastro, che hanno invitato l’Asp a sospendere il provvedimento, sia nel corso della conferenza dei sindaci convocata dal presidente della provincia di Catanzaro Sergio Abramo il prossimo 4 marzo.

La protesta dei sindaci 

«La situazione è molto grave - per il sindaco di Gasperina e consigliere provinciale Gregorio Gallello -. Noi chiederemo di ripristinare il diritto alla salute che è fondamentale. Questa delibera, che è una proposta di ridimensionamento drastico delle guardie mediche, ci sembra una follia sia perché la Calabria orograficamente non può contenere questo tipo di proposta sia perché la popolazione dei nostri centri, soprattutto quelli collinari, è soprattutto anziana. Quindi se un anziano da Gasperina deve arrivare a Soverato è un problema serio. Ed è un problema che si ripresenta ogni 7 mesi circa.


Fermo restando che queste decisioni non sono state concertate per nulla con l’assemblea dei sindaci. Da parte nostra c’è stata una protesta unanime che ha coinvolto anche i comuni che non rischiano di perdere la postazione. Ai tavoli di confronto noi riproporremo quello che abbiamo scritto in questi giorni: di ripristinare la tutela alla salute perché scrivere queste delibere a tavolino è una cosa ma viverle sui territori è un’altra. Gli interventi del generale Cotticelli, di Belcastro e di Abramo sono un segnale positivo, perchè i nostri territori non vogliono vivere di assistenzialismo, ma vogliono vivere di diritti e di doveri, quando ci vengono richiesti. Noi siamo uniti in questa lotta».