La Calabria aspetti, il Consiglio resta in ferie. Evaporata al sole anche la verifica politica

Due sedute messe in calendario dalla Conferenza dei capigruppo per settembre, dopo 41 giorni dall'ultima riunione dello scorso 31 luglio. Eppure le emergenze non mancano, a partire da quella legata alla sicurezza del territorio che l'Assemblea ha in programma per il 12 settembre, oltre 20 giorni dopo la tragedia del Raganello. Della crisi della maggioranza e della seduta ad hoc che Oliverio aveva chiesto a Irto lo scorso 31 luglio nessuna notizia

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2 settembre 2018
11:18

Il Consiglio regionale prosegue le sue ferie. Con il benestare della Conferenza dei capigruppo che, all’unanimità, ha messo in calendario due sedute di Consiglio per il mese di settembre, una il 12 e l'altra il 20. Saranno in totale 42, dunque, i giorni di ferie che l’Assemblea si è concessa, considerando che l’ultima riunione si è svolta il 31 luglio.

Come se in Calabria andasse tutto bene e come se nella stessa maggioranza di centrosinistra tutto filasse liscio. Neanche la tragedia delle gole del Raganello ha scosso più di tanto i presidenti dei gruppi: la discussione sulla sicurezza del territorio è inserita per il 12 settembre. Se ne può discutere dopo ferie in buona sostanza.


 

Ma anche le questioni politiche sembrano essere evaporate durante l’estate. In occasione dell’ultima seduta di Consiglio Carlo Guccione e Enzo Ciconte hanno annunciato la loro sospensione dal gruppo del Pd. Seguendo l’esempio di Domenico Bevacqua, che lo aveva fatto qualche settimana prima, e subito dopo l’uscita di Giuseppe Neri, Tonino Scalzo e Franco Sergio andati a formare il gruppo dei Moderati per la Calabria. Un processo di sfaldamento continuo dell’attuale maggioranza che nelle ultime 8 riunioni di Consiglio per ben 7 volte è stata costretta a battere ritirata e interrompere i lavori per assenza del numero legale.

 

Il governatore Mario Oliverio nell’incassare l’ennesimo colpo dai suoi aveva tuonato rivolto alla presidenza del Consiglio: serve una riunione ad hoc per discutere di questa situazione. Una sorta di verifica per capire se ci sono o meno i numeri per governare. Bene, della verifica non ci sono tracce né per la seduta del 12, né per quella del 20. Ancora peggio: non c’è traccia neanche di una riunione del Pd o del gruppo del Pd per le prossime giornate. Eppure durante l’ultima seduta di Consiglio praticamente tutti i consiglieri democrat, anche quelli più vicini a Oliverio come Giuseppe Aieta, avevano chiesto una riunione per affrontare i nodi e poter ritrovare la compattezza necessaria ad affrontare la fine della legislatura.

L’unico colpo battuto dalla Conferenza presieduta da Nicola Irto è relativo alla proposta di legge sulla doppia preferenza di genere che, dopo essere stata incardinata davanti ai capigruppo, dovrebbe arrivare in Consiglio per la seconda seduta di settembre. Ma anche in questo caso il condizionale è d’obbligo, considerato che da diverse legislature si discute di questa modifica alla legge elettorale senza che si sia ancora riusciti a cavare un ragno dal buco.

 

Riccardo Tripepi

 

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