Il suo punto più alto raggiunge gli 848 metri sul livello del mare. Monte Covello svetta sul paese di Girifalco e della cittadina sembra essere lo sfondo migliore che la natura potesse concederle. Incastonato in mezzo all'istmo di Catanzaro, il suo spazio è terra che ospita querce, conifere e faggi. All'interno del suo perimetro trovano posto diverse specie animali. Ed è così che flora e fauna rendono il territorio girifalcese un posto in cui è più facile instaurare una connessione con le bellezze naturali.

Sembrerebbe che il console Marco Claudio Marcello, colpito dalla possibilità di osservare da lassù entrambi i mari, durante la seconda guerra punica decise di posizionare presidi militari approfittando della posizione strategica della zona e avere così un controllo migliore su entrambi i golfi. La località in cui vennero realizzati tali accampamenti fu successivamente denominata "setto di Marcello".

Vari sono i percorsi naturalistici che consentono ai visitatori di destreggiarsi tra il verde delle Preserre catanzaresi. Sentieri che introducono gli amanti della natura nella flora selvaggia di Monte Covello, tra ciò che non è contaminato dal cemento e dalla modernità. Nella zona sono inoltre disponibili alcune aree di ristoro attrezzate per offrire la possibilità ai frequentatori di sostare per qualche ora all'ombra di arbusti così alti che sembrano reggere il cielo.

In mezzo ai boschi, stretti corsi d'acqua attraversano l'entroterra e, tra questi, il fiume Pesipe disegna con piccoli salti delle cascatelle. Suggestivo è anche il laghetto di località Rimitello. Un piccolo specchio d'acqua che accresce la bellezza dell'area e intorno al quale è piacevole rallentare il passo delle proprie camminate o magari fermarsi a riflettere.


Monte Covello non è soltanto un fazzoletto di terra in cui perdersi ammirando la natura. È anche un luogo di ricordo e di preghiera. Qui sorge infatti il monumento dedicato ai sei carabinieri che persero la vita nell'incidente aereo verificatosi il 31 ottobre 1977 mentre in elicottero sorvolavano la zona. A causare la sciagura furono le cattive condizioni meteo e la ridotta visibilità.

Una statua che ritrae la Madonnina di monte Covello, festeggiata ogni prima domenica di agosto, è collocata invece sul versante nord. La comunità girifalcese è ad essa particolarmente legata. Risalente al 1939 e distrutta negli anni cinquanta, la statua venne successivamente ricostruita e ancora oggi è meta di molto fedeli che intendono affidare alla Madonnina le proprie speranze e i più cari affetti.



Intrattenersi in buona compagnia o rapportarsi soltanto con il proprio sé tra le bellezze naturali di monte Covello rappresenta, in entrambi i casi, una felice idea per nutrire l'anima e gli occhi con i colori di una Calabria che merita di essere conosciuta e raccontata anche per il suo entroterra.