Sono 18 in tutto i morti dopo una serie di attacchi aerei e di artiglieria condotti nella notte e questa mattina all'alba a Rafah. Solo ieri l'allarme di Unrwa: «Nella Striscia ucciso un bimbo ogni 10 minuti»
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Nuovo, tragico bilancio dei raid israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo l'agenzia palestinese Wafa, almeno 18 persone - tra cui 13 bambini - sono rimaste uccise in una serie di attacchi aerei e di artiglieria condotti nella notte e questa mattina all'alba.
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Tra le vittime: otto palestinesi, tra cui due donne e cinque bambini, sono rimasti uccisi in un raid che ha colpito due abitazioni. Altri cinque, di cui quattro bambini, sono morti in un altro attacco contro una casa nella parte orientale di Rafah. Nella notte tre civili erano rimasti uccisi in un raid contro un'abitazione nel campo profughi di Shaboura.
E salgono a 34.097 gli abitanti della Striscia di Gaza rimasti uccisi dal 7 ottobre scorso. Ad aggiornare il bilancio delle vittime è stato il ministero della Salute dell'enclave palestinese. I feriti, ha aggiunto, sono stati 76.980. Lo riporta il Times of Israel.
Proprio ieri l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa aveva lanciato l'allarme: «Un bambino viene ucciso ogni 10 minuti nella Striscia di Gaza».
Su X, l'Unrwa ha aggiunto: «Anche un numero deplorevole di bambini è rimasto ferito nel corso di attacchi intensi e spesso indiscriminati. Un immediato cessate il fuoco è l'ultima speranza rimasta»