Scatta oggi nella Striscia di Gaza la tregua di 4 giorni tra Israele e Hamas, durante la quale saranno liberati 50 ostaggi israeliani. I primi 13 lasceranno Gaza nel pomeriggio. È quanto prevede l'accordo entrato in vigore alle 7 ora locale, le 6 in Italia.

Difficile dire se la tregua resisterà. L'esercito israeliano (Idf) ha detto che le sirene di allarme sono suonate in due comunità israeliane vicino a Gaza, ma non c'è alcuna conferma immediata che si fossero verificati attacchi o di eventuali danni o vittime. Sembra che le ostilità siano continuate fino all'ultimo momento, con le forze israeliane che avrebbero attaccato durante la notte l'ospedale indonesiano nel nord di Gaza, oltre a colpire un edificio residenziale nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza.

Giornalisti della Cnn e della Bbc a Sderot ha parlato di un attacco aereo israeliano e del suono di armi leggere, droni e mortai a meno di un'ora dell'inizio della tregua. Ieri sera un raid aereo ha ucciso Amar Abu Jalalah, comandante delle forze navali di Hamas a Khan Yunis, nel sud della Striscia, e un altro agente delle forze navali di Hamas.

Verso la liberazione degli ostaggi

La liberazione degli ostaggi dovrebbe iniziare alle 16 (ora locale), ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz. Non è chiaro chi sarà il primo gruppo a essere rilasciato, ma ci sono state molte segnalazioni sulla possibilità che venga rilasciato Avigail Idan, un bambino americano che oggi compie 4 anni. Alla domanda sulla possibilità che il bambino sia tra le persone che saranno rilasciate, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto: «Tengo le dita incrociate». Secondo il Jerusalem Post , Avigail è stato rapito dal kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre durante l'attacco di Hamas nel sud di Israele. I suoi genitori, Roee e Smadar Idan, sono stati uccisi, mentre i suoi due fratelli maggiori sono sopravvissuti nascondendosi negli armadi. Tra le donne liberate non dovrebbero esserci soldati.

«Non tornate al nord di Gaza, guerra non è finita»

«La guerra non è ancora finita. La pausa umanitaria è temporanea. Il nord della Striscia di Gaza è una pericolosa zona di guerra ed è vietato spostarsi verso nord. Per la tua sicurezza, devi rimanere nella zona umanitaria del sud», l'avvertimento del portavoce militare israeliano Avichay Adraee ai civili palestinesi a Gaza, in un messaggio in arabo su X.

Intanto su Al jazeera, ha pubblicato un filmato che mostra famiglie palestinesi che iniziano a tornare alle loro case nelle aree meridionali della Striscia di Gaza dopo l’inizio della tregua.

Gallant: «Almeno altri due mesi di combattimenti»

L'annuncio dell'intesa è arrivato ieri, al termine di una giornata di incontri, durante la quale la fumata bianca è apparsa a rischio di fronte alla mancata consegna da parte di Hamas della lista delle persone da liberare. In serata la svolta. L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato di aver ricevuto una lista preliminare degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati. Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha però avvertito: «Sarà una tregua breve, al termine della quale i combattimenti continueranno intensamente e faremo pressione per riportare indietro altri ostaggi. Si prevedono almeno altri due mesi di combattimenti».