Un raid israeliano su una moschea nel centro della Striscia di Gaza ha provocato almeno 21 morti e «un gran numero di feriti». «Il numero di morti è salito a 21 e c'é un gran numero di feriti a seguito del bombardamento da parte dell'occupazione (Israele) di una moschea che ospitava gli sfollati davanti al cancello dell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale», ha dichiarato il portavoce della Protezione Civile, Mahmud Bassal.  

Intanto la tv di Hezbollah afferma che i caccia israeliani hanno lanciato nella notte più di 25 raid nella parte meridionale di Beirut. L'esercito israeliano (Idf) conferma «raid mirati contro una serie di depositi di armi e siti di infrastrutture terroristiche appartenenti all'organizzazione terroristica Hezbollah nell'area di Beirut. L'organizzazione terroristica di Hezbollah ha deliberatamente posto i suoi impianti di produzione di armi e gli armamenti sotto gli edifici residenziali nel cuore della città di Beirut, mettendo a rischio la popolazione civile dell'area», prosegue il comunicato.

E sale l'attesa per l'attacco di Israele all'Iran, che potrebbe essere ormai «imminente», dicono funzionari Usa a Ynet. Netanyahu: «Risponderemo all'Iran, ne abbiamo il diritto. Ha lanciato centinaia di missili, è dietro a tutte le minacce». Atteso a Tel Aviv il comandante del Centcom - il comando militare centrale Usa -, gen. Michael Kurilla, che dovrà coordinarsi con l'Idf. Ed è giallo sulla sorte del capo dei Pasdaran. Secondo Channel 12, il generale Ismail Kaani potrebbe essere stato colpito dal bombardamento nel sud di Beirut il cui obiettivo erano anche il successore di Nasrallah, Safieddine, e il capo degli 007 Zima. E anche Yahya Sinwar «è vivo» ma non nutre grandi speranze sul suo futuro a un anno dalle stragi compiute dai suoi uomini in Israele.