14.224 posti in tutto il territorio nazionale. I costi vanno dai 2800 ai 3800 euro. Milioni i soldi che le università italiane incasseranno per permettere ad ispiranti insegnanti di specializzarsi nel sostegno.


Il ministero dell’Istruzione ha infatti reso noto nei giorni scorsi il decreto di autorizzazione alle Università per l'attivazione dei corsi di specializzazione di sostegno.
Dall’1 marzo, gli atenei hanno quindi iniziato a pubblicare i bandi. Anche l’Università della Calabria. 900 i posti complessivi. Per partecipare ai test selettivi 125 euro. Tre prove da superare. Infine per i fortunati che riusciranno a farsi strada circa otto mesi davanti nel corso dei quali ci saranno delle lezioni da frequentare ma ad una condizione: la tassa di iscrizione costerà la bellezza di 2800 euro da pagare rigorosamente in un'unica soluzione. E l’Unical è tra gli atenei con i costi più contenuti, costi che in altre università arrivano anche a toccare i 3800 euro.


Tariffe decisamente troppo alte da sostenere che inevitabilmente spingeranno decine di studenti e precari a rinunciare alla formazione specialistica. Solo una specializzazione appunto, che permetterà di accedere a supplenze e non di essere assunti. Una carta in più da giocare dunque nell’atteso concorso ordinario che tiene con il fiato sospeso migliaia di giovani e precari che aspirano ad un posto in cattedra. Ma torniamo al nostro corso. È alquanto curioso se non paradossale la cifra da capogiro per un corso di specializzazione. E pensare che l’offerta formativa degli atenei pubblici dovrebbe essere garantita dallo Stato e invece l’intero costo è scaricato su studenti e precari. Qualche dubbio dunque è legittimo: le selezioni avverranno in base al merito o diventerà titolo indispensabile il portafoglio?