La Cassazione ha annullato con rinvio le ordinanze del Tribunale del Riesame di Catanzaro con le quali era stata confermata la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Domenico e Giovanni Mezzatesta, padre e figlio coinvolti nell’operazione Reventinum. I due indagati sono difesi dai legali Francesco Lojacono e Antonio Gigliotti. A condurre l’operazione, coordinata dalla Dda, furono i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro i Reparti speciali individuando i presunti affiliati a due contrapposte cosche di 'ndrangheta, gli Scalise ed i Mezzatesta, operati nell’area del Reventino.

 

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, spiega una nota dei due legali, «aveva confermato il provvedimento restrittivo emesso nei confronti dei due Mezzatesta, ma la relativa ordinanza non ha retto al vaglio della Suprema Corte, che ne ha disposto l’annullamento con rinvio per un nuovo esame delle due posizioni». «Ove a seguito del giudizio di rinvio le due ordinanze cautelari dovessero essere annullate – sottolineano Lojacono e Gigliotti - verrebbe posta in discussione l’esistenza stessa del presunto clan, visto che per tutti gli altri soggetti che venivano indicati come sodali, lo stesso Gip distrettuale non aveva ravvisato la gravità indiziaria, non convalidando il provvedimento di fermo disposto dalla Dda».

 

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