Il capo della Protezione civile Calabria sull’inchiesta della Procura per accertare le responsabilità della tragedia di Civita: «Piena solidarietà ai tre sindaci e al presidente del Parco»
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«Piena solidarietà ai tre sindaci e al presidente del Parco del Pollino che nell'esercizio della loro attività devono assumere gravosissime responsabilità». E' quanto scrive, in un post su Facebook, il capo della Protezione civile della Calabria, Carlo Tansi, con riferimento alla notizia dei sette indagati nell'inchiesta della Procura di Castrovillari sulla morte di 10 persone avvenuta il 20 agosto scorso nelle gole del Raganello, a Civita (Cosenza).
«Sciacalli, avete fallito»
Nello sfogo social il capo regionale Prociv aggiunge: «Cari sciacalli - pseudo politici, micro sindacalista e "geni guastatori" - il vostro vile tentativo di gettare fango su di me, con calunnie e menzogne, all'indomani della tragedia di Civita, è miseramente fallito. Volevate riversare anche sulla mia persona le responsabilità dell'accaduto con assurdi teoremi goffamente suggeriti da velenosi reptanti. Volevate denigrarmi, nell'imminenza del mio eventuale rinnovo, per eliminarmi e ripristinare così l'andazzo che regnava sovrano nella protezione civile calabrese prima del mio insediamento. Invece - prosegue il direttore della Prociv regionale - vi è andata male perché il mio nome è lontano anni luce dalla lista degli indagati resa pubblica ieri sera dal Procuratore capo di Castrovillari. Lo stesso tentativo, anch'esso miseramente fallito, era stato messo in atto circa tre anni fa in occasione della nevicata sull'autostrada che aveva bloccato molti automobilisti».
«Solidarietà ai sindaci»
Tansi poi osserva: «Io continuerò a fare fino in fondo il mio dovere con passione e abnegazione, continuando a cercare di costruire una protezione civile adeguata alle condizioni di altissimo rischio nella regione d'Italia più esposta ai disastri naturali. La mia piena solidarietà va comunque ai tre sindaci e al presidente del Parco del Pollino che nell'esercizio della loro attività devono assumere gravosissime responsabilità, con scarsissimi strumenti operativi a disposizione. Sono certo - conclude il direttore della Protezione civile regionale - che avranno molti elementi da argomentare nei contraddittori».
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