Carlo Conti è tornato al comando e con lui, puntuale come un orologio svizzero, arriva il balletto delle cifre. Quanto guadagnerà il conduttore per riportare il Festival di Sanremo sotto la sua ala? Una domanda che appassiona quasi quanto la gara stessa.

Il cachet dei conduttori della kermesse è sempre un tema caldo, tra chi lo considera un investimento sacrosanto e chi lo vede come un esagerato spreco di denaro pubblico. La verità, come sempre, sta nel mezzo: Sanremo è un business gigantesco, e chi sta al timone deve avere esperienza, credibilità e la capacità di gestire cinque serate di diretta senza sbavature. Ecco perché la Rai ha scelto di puntare su Conti, uno che sa esattamente come si porta a casa il risultato.

Secondo indiscrezioni, il cachet del conduttore fiorentino per questa edizione si aggira intorno ai 500.000 euro. Una cifra di tutto rispetto, ma perfettamente in linea con i suoi predecessori. Amadeus, per esempio, ha incassato circa la stessa somma nelle ultime edizioni, mentre Claudio Baglioni si era spinto oltre, superando i 700.000 euro. Il compenso di Conti include il doppio ruolo di conduttore e direttore artistico, il che significa non solo la presenza sul palco, ma anche mesi di lavoro dietro le quinte: dalla selezione delle canzoni alla costruzione dello show, ogni dettaglio passa dal suo vaglio. Questa cifra comprende sia le cinque serate in diretta sia il lavoro preparatorio che inizia mesi prima dell'evento. Questo compenso lo colloca tra i volti più remunerati della televisione italiana, simile a quanto percepito da Amadeus nelle edizioni precedenti

Il ritorno di Carlo Conti al Festival di Sanremo 2025 è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico della Rai, convinto che non potesse esserci scelta migliore dopo l’addio di Amadeus alla tv di Stato e, quindi, anche alla conduzione della kermesse musicale. Il presentatore è chiamato all’arduo compito di non far rimpiangere il suo predecessore e per svolgere le sue mansioni potrà contare su dei compensi piuttosto elevati.

Più contenuti i compensi dei co-conduttori, scelti per affiancarlo nelle cinque serate. Secondo indiscrezioni, ognuno riceverà circa tra i 40.000 e i 25.000 euro, anche se alcuni nomi potrebbero incassare cifre più alte. Tra loro spiccano Gerry Scotti e Antonella Clerici, scelti per la serata inaugurale, seguiti da volti noti dello spettacolo come Bianca Balti, Nino Frassica, Cristiano Malgioglio, Miriam Leone, Elettra Lamborghini, Katia Follesa, Mahmood e Geppi Cucciari. L’ultima serata vedrà invece protagonisti Alessandro Cattelan e Alessia Marcuzzi.

Diverso il discorso per i cantanti in gara. Qui non ci sono cifre da capogiro, anzi. I 30 Big selezionati ricevono un rimborso spese complessivo di 53.000 euro, cifra destinata a coprire costi di produzione, arrangiamenti e promozione. Alla fine, l’effettivo guadagno per ogni artista si aggira intorno ai 3.000 euro, con un extra di 5.000 euro per la serata dei duetti. Praticamente, un cachet simbolico, che però viene abbondantemente compensato dalla visibilità. Sanremo, infatti, è una vetrina che può cambiare la carriera di un cantante: più che il cachet, conta il ritorno economico in termini di streaming, vendite e ingaggi post-Festival.

E gli ospiti? Qui le cifre si fanno decisamente più interessanti. I grandi nomi italiani e internazionali che saliranno sul palco dell’Ariston riceveranno cachet che variano tra i 50.000 e i 100.000 euro per una singola esibizione. Tra i primi nomi circolati ci sono Jovanotti e Damiano David, ma come sempre, la lista definitiva degli ospiti sarà rivelata a ridosso dell’evento.

Il punto è che, nonostante le solite polemiche sui compensi, Sanremo resta una macchina da soldi. La pubblicità e gli sponsor coprono ampiamente i costi, e l’evento continua a essere il programma più visto e più redditizio della televisione italiana. Nel 2024, ad esempio, la raccolta pubblicitaria aveva superato i 50 milioni di euro, rendendo l’intero meccanismo una gallina dalle uova d’oro.

Conti ha davanti una sfida importante: riportare il Festival al suo stile rassicurante, dopo il quinquennio esplosivo di Amadeus. La sua formula sarà un equilibrio tra tradizione e novità, senza troppi eccessi, ma con l’obiettivo di dare centralità alla musica. Se con Amadeus il Festival è diventato un evento multimediale, social e dal respiro più internazionale, Conti potrebbe riportarlo a una dimensione più familiare, puntando su un mix di artisti consolidati e nuove proposte.

Sanremo è un gioco di equilibri, tra show e competizione, tra spettacolo e ascolti. Conti lo sa bene e, con il suo stile inconfondibile, è pronto a dimostrare che il Festival può continuare a funzionare anche senza rivoluzioni. E se per farlo servono 500.000 euro, il mercato dice che li vale tutti.