«Sono sconvolto». Sono le uniche parole che Mimmo Lucano, chiamato da Radio Capital, pronuncia al telefono. Parla più lungamente il suo vice al Comune di Riace, Giuseppe Gervasi. «Ho ricevuto un colpo, come se mi avessero sparato - dice - ho pianto per mezz'ora, è una cosa assurda. Ma non è la fine, non dobbiamo mollare. Noi stavamo sognando, volevamo portare diritti per tutti, Riace era, è e sarà un esempio meraviglioso. Ora però è come se avessero svegliato un bambino che faceva un sogno meraviglioso. La parte buona della Calabria è stata messa in ginocchio».
Nel merito dell'inchiesta Gervasi dice che «possono essere stati commessi degli errori, tutti gli amministratori ne fanno ma mi aspetto ma mi aspetto la revoca degli arresti domiciliari a Lucano. Spero che tutto si chiarisca al più presto ma - aggiunge- non ho ancora visto l'ordinanza quindi non voglio dire cose inesatte. Sento parlare di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di matrimoni combinati. Ma mica stiamo parlando di decine di nozze ma al massimo di un paio di persone che, per quanto ne so, ci tenevano a sposarsi. Voglio vedere le carte, per ora sono amareggiato, deluso».
Gervasi infine risponde al Ministro dell'Interno Salvini: «Credo che non si debba mai esultare quando ci sono persone che soffrono. Determinati valori li hai o non li hai. Ognuno ha un carattere e si esprime per quello che è. Quindi dico che non si deve mai gioire per le disgrazie altrui e credo che anche Salvini debba moderare i toni. Non credo lui abbia dato un esempio positivo, vista la gestione dei 49 milioni di euro di finanziamento pubblico e visto come applica la Costituzione»

 
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