Il parroco della frazione Cariglio di Fuscaldo e il sindaco della città, Gianfranco Ramundo, sono notoriamente legati da una profonda amicizia. Fin qui, nulla di strano, se non fosse che il sacerdote abbia "assolto" l'amico, coinvolto nell'inchiesta Merlino, durante l'omelia di Natale. Lo rende noto il Quotidiano del Sud.

L'episodio

Secondo quanto trapelato, il prete, prima della benedizione finale ai fedeli, si sarebbe intrattenuto in un discorso a difesa di Ramundo, parlando di lui come persona innocente, sicuramente vittima di una ingiustizia. Se non bastasse, il prelato avrebbe esortato il primo cittadino a farsi avanti, a professare la sua innocenza pubblicamente, guardando i suoi cittadini negli occhi.

Ma se in tanti hanno accettato di buon grado la singolare predica dal pulpito, alcuni altri fedeli, contrariamente, hanno abbandonato la cerimonia solenne anzitempo, in segno di protesta.

L'inchiesta su Ramundo

Gianfranco Ramundo risulta indagato dalla procura di Paola per falso ideologico, ipotesi di reato che il 5 novembre scorso gli è costato il carcere, dov'è rimasto una decina di giorni in via cautelare. Il Tribunale della Libertà di Catanzaro gli ha poi restituito la libertà ritenendo che non ci fosse il pericolo di reiterazione, ma dovrà comunque affrontare un processo alla fine del quale saranno i giudici a stabilire se sia colpevole o innocente rispetto alle accuse formulate dal Pubblico Ministero.

Il messaggio della sera precedente

Forse il discorso del parroco di Cariglio è stato ispirato dal messaggio che lo stesso Ramundo aveva lanciato la sera precedente in un video per i consueti auguri delle festività.

«Ho un cuore sofferente, un cuore molto segnato - ha detto il primo cittadino rivolgendosi alla comunità fuscaldese -. È una vicenda assurda, una vicenda ingiusta che ho pagato sulla mia pelle solo per aver espletato al meglio il mio ruolo di sindaco. Sono amareggiato. Il vostro sostegno mi sta aiutando a superare questa violenza fatta alla mia persona. Io vado avanti, ho la coscienza pulita, sento di aver incarnato la legalità. Per questo mi sento particolarmente offeso e violentato».

 

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