Optano per il rito ordinario, invece, nove imputati fra medici e avvocati. Nel mirino della Dda di Catanzaro i ricoveri “allegri” nella clinica cosentina Villa Verde anche di un altro vibonese, Francesco Scrugli
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Optano per il rito abbreviato quattro dei tredici imputati coinvolti nell’inchiesta sulle false perizie mediche tese a favorire i vibonesi Andrea Mantella e Francesco Scrugli. Saranno processati dal gup distrettuale con il rito abbreviato – che comporta un processo a porte chiude, allo stato degli atti e, in caso di condanna, uno sconto di pena pari ad un terzo – i seguenti imputati: ; Massimo Rizzo, 56 anni, di Catanzaro; Antonella Scalise, 62 anni di Crotone; Mauro Notarangelo, 51 anni di Catanzaro, psichiatra e consulente di parte; Santina La Grotteria, 46 anni, di Vibo Valentia, compagna di Mantella. La loro posizione verrà discussa l’11 febbraio prossimo.
Scelgono invece il rito ordinario (il giudice dovrà quindi ora pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura distrettuale di Catanzaro) i seguenti imputati: Andrea Mantella, 46 anni, di Vibo Valentia, attuale collaboratore di giustizia; Francesco Lo Bianco, 48 anni, di Vibo (cugino di Mantella); l’avvocato Salvatore Staiano, 63 anni, di Soverato, legale del Foro di Catanzaro; l’avvocato Giuseppe Di Renzo, 46 anni, del Foro di Vibo Valentia; Silvana Albani, 69 anni, di Camerino; il medico della clinica Villa Verde di Donnici, Luigi Arturo Ambrosio, 82 anni di Castrolibero; Domenico Buccomino, 66 anni, di Cosenza; Massimiliano Cardamone, 43 anni di Catanzaro, specialista medico-legale; Antonio Falbo, 56 anni di Lamezia Terme. Le discussioni dei difensori di tali imputati per i quali è stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio inizieranno il 13 gennaio per proseguire poi il 3 febbraio. Infine, sentenza di non luogo a procedere oggi per Sergio Lupis, 71 anni, di Siderno, consulente tecnico della difesa di Mantella, deceduto nei giorni scorsi.
Corruzione, favoreggiamento personale in concorso, frode processuale, falsa perizia, falsa attestazione a pubblico ufficiale. Questi i reati, aggravati dalle finalità mafiose, contestati a vario titolo dalla Dda di Catanzaro, oggi rappresentata in aula dai pm Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso. Le condotte sono aggravate dalle finalità mafiose, rappresentate dalla volontà di favorire Andrea Mantella e Francesco Scrugli, all’epoca dei fatti ricoverati a Villa Verde di Donnici.
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