Così il Procuratore di Castrovillari sull’esondazione del fiume che ha causato la morte di migliaia di animali e l’evacuazione di circa 50 persone: «Ipotizzati il disastro colposo e l'omissione di atti d'ufficio»
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«Qualcuno aveva segnalato che c'erano dei problemi sull'argine del fiume Crati, ma sembra che sia stato fatto un controllo e sia stato certificato che invece era tutto a posto e non c'erano rischi». Lo dice all'Agi il Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ha aperto un'inchiesta sull'alluvione che ha investito il territorio di Thurio e Ministalla, a Corigliano Rossano, nel Cosentino, dove la scorsa settimana la furia delle acque ha ucciso un migliaio di capi di bestiame e distrutto altrettanti ettari di agrumeto. Solo il passaparola fra le persone residenti nell'area interessata dal nubifragio, che ha consentito loro di mettersi in salvo, ha evitato la perdita di vite umane.
«Al momento non ci sono indagati, ma ipotizziamo il disastro colposo e l'omissione di atti d'ufficio - dice ancora Facciolla - perchè ci sono responsabilità precise se vengono segnalate le cose, ma non si interviene o si interviene in malo modo».
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