Il Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri torna nella sua Calabria e non abbandona una di quelle abitudini che negli anni hanno caratterizzato il suo impegno nel contrasto all’illegalità: il dialogo con le giovani menti. E lo fa tornando dove tutto è cominciato, tra i banchi di scuola del liceo scientifico di Locri. «È sempre bello andare a parlare ai ragazzi nelle scuole - ha spiegato Gratteri - non è mai tempo perso. Ho frequentato qui il liceo scientifico, l’edificio non era questo bensì un palazzo antico, bellissimo, al centro di Locri. Per me da grande era inimmaginabile fare un lavoro così difficile e pieno di responsabilità partendo proprio da qui».

Dalla questione del sovraffollamento delle carceri al regime del 41 bis, dal valore delle intercettazioni ai mutamenti legislativi in tema di giustizia nel corso degli anni. Sono alcuni degli argomenti proposti dagli studenti al magistrato per avere il suo punto di vista. «Li ho visti interessati e soprattutto informati - ha commentato il magistrato -. Conoscevano già i temi e li abbiamo approfonditi questa mattina. Hanno fatto domande da adulti, domande da universitari più che da liceali».

Domande, curiosità, chiarimenti su tematiche affrontate da Gratteri con la consueta schiettezza e un linguaggio accessibile. «Quando si parla bisogna sempre stare attenti a chi si ha di fronte, in questo caso si parla di ragazzi, è inutile utilizzare termini forbiti o tecnici. Per me è importante creare sintonia e empatia per raccontare cose anche gravi e forti con un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori».

Insieme a Gratteri, a moderare la discussione anche la dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Zaleuco” Carmela Rita Serafino e la professoressa Stella Larosa. Presenti anche rappresentanti delle forze dell’ordine, l’assessore regionale (nonché ex sindaco di Locri) Giovanni Calabrese, il sindaco di Locri Giuseppe Fontana e l’assessore comunale Domenica Bumbaca.