Un mare magnum di informazioni inonda il web ogni giorno: sui social, sulle pagine dedicate, sui blog. Orientarsi è più semplice per un marinaio in un cielo annuvolato che per un utente a caccia di notizie attendibili. La storia di successo di LaC News – parte di quell’informazione di qualità che mira a fare scuola – inizia dalla Calabria ma guarda molto più lontano, trovando terreno fertile nei giovani, presente e futuro di una società che appare sempre più disorientata.

L’Università della Calabria ha ospitato questa mattina un incontro che ha unito due mondi – quello accademico e quello dell’impresa mediatica – accomunati dalla stessa tensione verso l’avvenire. Al centro del confronto, il network LaC News, esempio virtuoso di comunicazione libera e impresa radicata nel territorio calabrese, capace di parlare al Paese intero.

L'Unical ha ospitato un convegno dal titolo "Comunicazione e impresa" che ha messo al centro la storia del network LaC, esempio virtuoso di un modo di fare informazione sempre al passo con i tempi

Un’occasione - organizzata per mettere a confronto impresa e giovani studenti dell'ateneo - per riflettere su come, anche da una regione spesso rappresentata come fanalino di coda, possano nascere realtà capaci di cambiare la narrazione. A dirlo con forza è Enrico Lia, tra gli organizzatori dell’iniziativa e presidente dell’associazione The Cube: «Le persone che animano questa terra non sono diverse da quelle di qualsiasi altra latitudine. LaC è un esempio di come si possa fare qualcosa di “normalmente grande”. Se la Calabria piange un futuro che tarda ad arrivare, è con il contributo di anime belle come queste che quel futuro può essere anche qui».

Accanto a lui, Antonio Guarascio, senatore accademico dell’Unical e presidente dell’associazione Itaca, nell’incontro moderato da Ernesto Mastroianni, giornalista e rappresentante degli studenti commissione paritetica Disu, ha evidenziato il valore culturale della giornata: «L’evento racchiude un messaggio chiaro: oggi informarsi non basta, serve valutare e verificare le informazioni. LaC per noi studenti è un esempio storico e virtuoso. È un punto di riferimento che ci fa sentire a casa, anche in aeroporto, dove vedere LaC è come sentirsi a casa quando si parte e quando si torna».

La comunicazione si intreccia inevitabilmente con l’economia, e a spiegarlo è Francesco Aiello, docente ordinario di Economia Politica: «Ogni giorno ci comportiamo come agenti economici senza saperlo. La comunicazione diventa essenziale per spiegare le dinamiche complesse che ci riguardano. Ma siamo bombardati da semplificazioni e narrazioni fuorvianti. La Calabria non può puntare solo su turismo e agricoltura. Serve scommettere su un terziario avanzato, comunicazione di qualità, tecnologia, università. Parlare di questi temi è difficile perché ci allontaniamo dalla retorica dominante. Ecco perché c’è bisogno di un giornalismo economico serio e di una rete informativa solida, e LaC da tempo sta dando spazio a questo tipo di informazione in modo lodevole».

In questo contesto si inserisce l’esperienza di LaC, raccontata anche dalle parole di Franco Laratta, direttore del network: «LaC è un fenomeno nato da un imprenditore illuminato in una terra complicata. Hanno cercato di fermarlo perché ha osato costruire un network libero. In Calabria, “libera” è una parola pesante, ma necessaria. Prima di tutto dobbiamo essere liberi noi, e poi anche l’informazione lo sarà».

Domenico Maduli, presidente del gruppo Pubbliemme – Diemmecom, ha portato il suo racconto personale: «La passione deve essere più forte di ogni ostacolo. Questa terra non riconosce il merito, ma il compromesso, ma dobbiamo essere in grado di invertire questa tendenza. Il modello - ha detto rivolgendosi direttamente agli studenti - dovete essere voi stessi. Il progetto siete voi. Noi abbiamo costruito la pista, adesso tocca a voi decollare».

Il messaggio finale è chiaro: la Calabria può cambiare, e può farlo costruendo reti, condividendo sapere, innovando nella comunicazione. Perché la libertà, in fondo, è un’informazione che ha i mezzi per viaggiare lontano.