VIDEO | L'attore ha inaugurato la 29esima edizione. Sul palco si è sottoposto al rituale della "peperoncizzazione" dando vita a un memorabile sipararietto ironico
Tutti gli articoli di Spettacolo
«Diamante è un posto speciale, al quale io sono anche legato visto che da ragazzino venivo d'estate a Praia, a San Nicola Arcella, perché ho degli amici che hanno una casa qui, quindi conosco molto bene questa zona. Sono felice di partecipare a questo evento». L'attore Riccardo Scamarcio, 42 anni e occhi di ghiaccio, è il testimonial della ventinovesima edizione del Peperoncino Festival, che ha preso il via ieri sera nella città dei murales.
Incalzato dalle domande dei giornalisti, l'artista ha rivelato il suo antico legame con la Calabria, cominciato quando era ancora uno sconosciuto giovanotto affascinato dalla movida estiva della Riviera dei Cedri. La kermesse, ideata e organizzata dal giornalista Enzo Monaco, è un inno all'arte in ogni sua forma e alla gastronomia calabra, che ha come protagonista un unico ingrediente: il piccantissimo diavolillo rosso fuoco.
L'interprete di numerosi film di successo, come "Tre metri sopra il cielo", "Romanzo Criminale", "Nessuno si salva da solo" e "Mio fratello è figlio unico", è soltanto il primo degli ospiti che, condizioni meteo permettendo, prenderà parte all'evento in programma per cinque giorni. Sono attesi, tra gli altri, anche Orietta Berti e Cristiano Malgioglio, mentre domenica dovrebbe arrivare anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, partito di cui è esponente in Senato il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno.
Peperoncino festival, Scamarcio: «Presto un film su Caravaggio»
«Sono un appassionato di peperoncino e lo coltivo». È in vena di confessioni l'artista pugliese e prima di fare il suo ingresso trionfale sul palco accanto a Gianni Pellegrino, alias Re Peperoncino, anticipa i suoi progetti futuri: «Attualmente in sala c'è il film con Nanni Moretti, è anche in uscita un film che ho girato con Michele Placido sulla vita di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, e poi sto preparando altre cose», conclude accennando un sorrido intriso di soddisfazione.
Peperoncino festival, spettacolo e parità dei diritti
Prima dello show innanzi al pubblico trepidante, c'è tempo anche per parlare di argomenti di stretta attualità. Dopo una lunga serie di showgirl, modelle e attrici, Scamarcio è il primo uomo a fare da testimonial all'evento famoso in tutto Europa, ma l'attore, a chi glielo fa notare, dice che «non è che si debba politicizzare ogni cosa. L'importante è che ci sia la parità dei diritti e che ci sia la diversità, sono entrambe cose necessarie». Donna o uomo poco importa: «Esistono entrambi i sessi e meno male».
Peperoncino festival, Scamarcio tra passato e presente
Sembra passato un secolo da quando "Step", il bello e dannato protagonista di "Tre metri sopra il cielo" ha fatto innamorare "Babi" e con lei un'intera generazione di adolescenti romantici e sognatori. Era il 2004 e il promettente Scamarcio non sapeva ancora che un giorno avrebbe lavorato per registi del calibro di Abel Ferrara, Ferzan Özpetek e Woody Allen entrando definitivamente nell'olimpo della cinematografia mondiale.
Eppure l'artista sembra avere ancora i piedi ben piantati a terra: «Scamarcio - dice di se stesso - non è cambiato molto, è invecchiato un po', però diciamo che cerco di preservare quella parte più autentica, di bambino, che per un attore, poi, è molto importante».
"Peperoncizzazione" innanzi al pubblico in delirio
Dopo una breve attesa, Scamarcio è arrivato sul palco della manifestazione, accolto dagli applausi del pubblico e i cori lusinghieri dei fan che, a più riprese, hanno urlato «sei bellissimo». Prima del tradizionale taglio della torta, Re Peperoncino lo ha "battezzato" cittadino "piccante" di Diamante a vita, mediante il consueto e ironico rituale della "peperoncizzazione".
Lo show è avvenuto alla presenza di numerosi esponenti delle istituzioni e delle forze dell'ordine, nonché del sindaco senatore Ernesto Magorno, apparso come sempre emozionato e soddisfatto per la grande partecipazione. L'evento, che coinvolge decine di persone e i migliori chef d'Italia, dallo scorso anno si svolge nel rispetto del rigido protocollo anticovid. L'accesso alle aree interessate è consentito solo se si è in possesso del green pass e proprio per consentire una migliore organizzazione quest'anno la kermesse ha subito un rinvio di circa un mese rispetto alla data iniziale.