Corigliano Rossano al centro della scena teatrale amatoriale con FITA: «Qui il polo principale, ma si stanno avvicinando anche altre città». E poi: «L’obiettivo è connettere teatro e territorio»
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Il teatro amatoriale è una realtà viva e in continua espansione nella provincia di Cosenza, con Corigliano Rossano che si conferma tra i centri di riferimento per questo settore. Un mondo fatto di passione, dedizione e voglia di esprimersi attraverso l’arte scenica, che trova nel circuito della FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) un’organizzazione capace di dare supporto e visibilità alle numerose compagnie locali.
A raccontarci lo stato di salute del teatro amatoriale è Antonio Maria D’Amico, presidente della FITA provinciale di Cosenza, che evidenzia il fermento che caratterizza il settore e le prospettive di crescita per il futuro. «Il nostro obiettivo è quello di valorizzare le realtà locali della nostra provincia. Ben 25 compagnie teatrali rientrano nel circuito federativo della FITA. Siamo la realtà più grossa presente in Calabria su 51 compagnie affiliate e di conseguenza copriamo un vasto territorio», spiega D’Amico.
Uno degli obiettivi della federazione è quello di rendere il teatro accessibile a tutti, anche nei piccoli centri in cui le strutture teatrali non sempre sono valorizzate adeguatamente. «Vogliamo arrivare alle istituzioni per la valorizzazione dei teatri presenti nelle varie città e quindi portare il teatro a chi non ha accesso», sottolinea il presidente provinciale.
Le città protagoniste del movimento teatrale
L’attività della FITA coinvolge un ampio numero di comuni nella provincia di Cosenza. Se Corigliano Rossano resta il polo principale per la federazione, altre realtà stanno emergendo con sempre maggiore forza. «Rimane sempre come elemento trainante di FITA Cosenza la città di Corigliano Rossano, perché è la sede legale della federazione e da ben 15 anni abbiamo avviato numerosi spettacoli e eventi legati al mondo del teatro. Ma ci sono altre realtà che si stanno avvicinando, come Acri, Firmo, Mendicino, Frascineto», spiega D’Amico. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle comunità arbëreshë, dove si sta lavorando su un progetto per valorizzare il teatro nelle minoranze linguistiche. «Vogliamo creare un legame più forte tra territorio e teatro, specialmente nelle aree con una forte identità culturale».
Un momento di grande fermento per il teatro amatoriale
Il teatro amatoriale non è mai stato così vivo, grazie anche alla riforma del Terzo Settore e all’introduzione del Registro Unico Nazionale (RUNS), che ha dato una maggiore struttura giuridica alle compagnie. «Il teatro amatoriale sta vivendo un momento fortissimo. Basti pensare che FITA è entrata nel tavolo di contrattazione nazionale del RUNS. Siamo elementi fondamentali del Terzo Settore, con un ruolo sempre più riconosciuto», racconta D’Amico.
Un altro aspetto importante è la possibilità per le compagnie amatoriali di crescere e professionalizzarsi. «Abbiamo esempi concreti di attori che dal teatro amatoriale sono passati al professionale, ma anche casi inversi, con professionisti che si sono avvicinati al teatro amatoriale», aggiunge. La federazione FITA è una delle più importanti in Italia, con 18000 gruppi e oltre 28000 affiliati. Un grande movimento che continua a investire nella formazione dei giovani, con iniziative come l’ITAF (Scuola di Alta Formazione Teatrale), che seleziona 20 giovani talenti ogni anno per prepararli a un futuro nel mondo dello spettacolo.
Il ruolo degli enti pubblici e la necessità di sostegno
Nonostante la crescita del settore, il teatro amatoriale ha bisogno di maggiore sostegno da parte delle istituzioni. «Abbiamo bisogno di tanta vicinanza, soprattutto da parte degli enti pubblici. Il Terzo Settore ci porta a un connubio tra il mondo del teatro e le istituzioni, ma per lavorare bene servono legalità, iscrizione al RUNS e una gestione a 360 gradi che fortifica ancora di più l’affiliazione a FITA», evidenzia D’Amico.
Il teatro amatoriale rappresenta una risorsa importante per le amministrazioni locali, che sempre più spesso si affidano alle compagnie affiliate a FITA per organizzare cartelloni teatrali di qualità. Tuttavia, servono più investimenti e una maggiore attenzione per garantire spazi adeguati e programmazioni continuative.
Il Festival di Corigliano Rossano e il futuro del teatro locale
Uno degli appuntamenti più importanti per la FITA è il Festival “Quadrato in Scena” di Corigliano Rossano, considerato il fiore all’occhiello della federazione provinciale. «Quest’anno riprendiamo dopo cinque anni ‘Quadrato in Scena’, che è tra i festival di teatro più importanti nel settore FITA. Rientra nella stagione teatrale del Teatro Sybaris, che poi si sposterà su Acri e su altre realtà della provincia», racconta D’Amico. L’esperimento di portare il teatro nel pomeridiano, come avviene nelle grandi città italiane, sta dando ottimi risultati. «La gente risponde bene, perché può andare a teatro nel tardo pomeriggio e poi godersi le bellezze della città», sottolinea.
Una tradizione teatrale radicata ma da rafforzare
Corigliano Rossano ha una lunga storia teatrale, che affonda le radici in nomi importanti come Vincenzo e Leonardo Chiarelli, padri del teatro italiano. «Sia Rossano che Corigliano hanno sempre avuto una forte tradizione teatrale. La gente va a teatro, sia nei piccoli teatri di nicchia, come il Valente o il Paolella, sia nel Metropol, che ospita la stagione teatrale più grande con professionisti e compagnie emergenti», afferma il presidente della FITA. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare per allargare il pubblico e educare le nuove generazioni al teatro. «Bisogna ancora fare tanto, bisogna educare al teatro, perché il teatro è vita, è un elemento che dà sogni, consapevolezza e permette di fortificare la società», aggiunge.
Teatro classico o teatro moderno? Le preferenze del pubblico
Il teatro in vernacolo continua ad avere un grande seguito, attirando un pubblico numeroso grazie alla sua capacità di rappresentare la cultura locale. «Il teatro vernacolare ha il suo perché, perché gli spettacoli legati al territorio attirano le masse. Ma non bisogna sottovalutare il teatro d’autore, che porta un pubblico più selezionato, e il teatro musicale, che sta conquistando sempre più giovani», conclude D’Amico.
Il teatro amatoriale in provincia di Cosenza è in continua crescita, con un movimento sempre più strutturato e un pubblico che risponde positivamente. Le sfide restano tante, ma con il giusto supporto il settore può continuare a svilupparsi e diventare un punto di riferimento culturale per tutto il territorio.