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Un passaggio fondamentale per il presidente della giunta che sostiene fin dal suo insediamento che serve nuovo ossigeno per le casse calabresi in maniera da rendere sostenibile il piano di rientro e maggiormente efficienti i servizi. Chiaro che l’interlocuzione si presenti alquanto delicata, considerati anche i rapporti non proprio idilliaci che hanno fin qui avuto Oliverio e il commissario ad acta per il piano di rientro Massimo Scura. Per il governatore la rinegoziazione del piano può essere il preambolo per arrivare ad una fine della gestione commissariale e l’unico modo per poter tornare a gestire in proprio il settore, sottratto ai presidenti delle Regioni con l’approvazione della legge di stabilità del 2014.
Un altro tassello, dunque, che si inserisce nel complesso puzzle dei rapporti tra Pd ed Ncd che si stanno sempre più rafforzando dopo le ultime nomine arrivate con il rimpasto deciso dal premier Matteo Renzi. Beatrice Lorenzin è un esponente di spicco degli alfaniani e potrebbe fare da collante sia per ottenere un favorevole ridiscussione del piano di rientro che favorire ulteriormente gli avvicinamenti calabresi tra il Pd e i partito dei fratelli Gentile, sia in Regione che in vista dei futuri appuntamenti elettorali di Cosenza e Crotone.
Ma è sulla sanità, del resto, che si sta consumando anche lo scontro più alto con l’opposizione interna al centrosinistra. L’ultima seduta della Commissione che si è occupata di monitorare lo stato dell’arte rispetto alla costruzione degli annunciatissimi nuovi ospedali calabresi, ha messo in luce ritardi assai considerevoli che sono stati fortemente stigmatizzati dal solito Carlo Guccione che pare intenzionato a battagliare su ogni campo, in aperto contrasto con l’attuale gestione del partito e del governo regionale. Proprio questa mattina, insieme al presidente Mirabello, terrà una conferenza stampa a Reggio Calabria per discutere delle grave inadempienze gestionali che stanno ritardando l’avvio dei lavori di costruzione delle nuove strutture sanitarie.
Slittano, infine, anche le nomine degli enti regionali e sub-regionali di competenza del Consiglio regionale che con tutta probabilità non saranno messe in calendario nella prossima seduta che dovrebbe svolgersi giorno 8. Gli Uffici di palazzo Campanella sono in attesa di alcuni chiarimenti tecnici sull’applicazione della legge Madia. Solo successivamente il presidente Irto riprenderà il percorso già annunciato che dovrebbe portare alla definizione delle nomine in seno alla Conferenza dei capigruppo e poi con l’esercizio dei poteri suppletivi del presidente.
Riccardo Tripepi