Seduta molto attesa, quella odierna, con all’ordine del giorno l’informativa sullo stato di salute della sanità calabrese da parte del presidente Roberto Occhiuto. A questo appuntamento, richiesto più volte dal Partito democratico, ma in generale dalle opposizioni, si arriva dopo l’accordo raggiunto in conferenza dei capigruppo presieduta dal presidente Filippo Mancuso che ha sostanzialmente recepito la volontà di Occhiuto di dedicare una seduta ad hoc al tema dei temi che divide da sempre chi governa da chi fa opposizione.

Due Consigli regionali fa infatti il presidente aveva chiesto all’opposizione di non discutere di alcune interrogazioni all’ordine del giorno, prospettando un dibattito più ampio in una seduta successiva.

Quel giorno è quindi arrivato, ma è anche vero che nel frattempo di cose ne sono successe: dalla nomina dello stesso Occhiuto, già commissario per la sanità calabrese, anche quale commissario per l’emergenza ospedaliera, e la rettifica sui dati dei Livelli essenziali di assistenza che risollevano in qualche modo la Calabria dal fondo della classifica. Sullo sfondo l’ormai annunciata uscita dal commissariamento.

Pronti via, il capogruppo dem Domenico Bevacqua pone una pregiudiziale sullo svolgimento della seduta immaginando che ad aprire i lavori fosse il presidente Roberto Occhiuto per permettere un «dibattito franco». Per Mancuso quella di Bevacqua è una posizione strumentale e demagogica e afferma che ogni consigliere è libero di intervenire per quanto tempo vuole (nello stupore di una buona fetta di consiglieri). Ma Occhiuto prova ad andare incontro alle minoranze decidendo di prendere la parola per un intervento introduttivo, affermando subito di contare di uscire dal commissariamento già nel giro di qualche settimana.

Un risultato che il presidente ascrive alle azioni messe in campo dalla sua struttura commissariale, soprattutto per ciò che concerne i bilanci delle Aziende sanitarie. «Abbiamo svolto questa attività di circolarizzazione della massa debitoria e abbiamo approvato una norma che ci dava la possibilità di chiudere questi Bilanci. È successo a Reggio Calabria e Cosenza. Abbiamo fatto il bilancio consolidato della sanità e della Csa, e ci siamo fatti certificare i bilanci. Quindi oggi c’è un sistema sanitario che ha il governo dei conti e anche sul piano dei Lea, per la prima volta nella storia recente, registriamo un progressivo miglioramento nella gestione del Sistema Sanitario che ci farà abbandonare l’ultima posizione».

Questo, ha avvertito Occhiuto, non vuol dire che le cose vanno bene: «Tutti i sistemi sanitari regionali sono in difficoltà, anche quelli delle regioni che ertano celebrate come modello».

Ma per Occhiuto non è solo una questione di risorse. Il presidente ricorda il suo accorato intervento pro medici cubani e contro i cosiddetti gettonisti affermando che col tempo si è privatizzato il mercato della sanità, «è l’esempio di come in questo paese tutto quello che era necessario per riformare la sanità – ha rimarcato - non è stato fatto».

Poi Occhiuto ha parlato della nomina a Commissario per l’emergenza ospedaliera, spiegandone la genesi e annunciando che già giovedì, alle 16, sarà in prefettura a Vibo per un tavolo tecnico per l’ospedale. «Con questi poteri ho la possibilità di aggiornare il Pef senza far passare un anno e mezzo come in passato» ha detto spiegando che l’aggiornamento si rende necessario per via di una progettazione che risale a venti anni fa nel migliore delle ipotesi. «Ne sono cosciente, Sono poteri enormi che riguardano tre ospedali in costruzione e anche lavori di edilizia sanitaria in vari presidi. L’ordinanza dà la possibilità al Commissario addirittura di fare gli espropri. Ma proprio perché sono poteri enormi vanno esercitati con oculatezza e con l’assistenza di tutte le amministrazioni deputate a lavorare insieme a me. Ho chiesto al Comandante generale della Guardia di Finanza la possibilità di utilizzare la specifica direzione amministrativa interna che si occupa di intervenire in maniera preventiva per evitare collusioni e anche l'infiltrazione da parte delle cosche».