Garantiti i servizi minimi e quelli di emergenza: in Calabria, come nel resto d’Italia, per tutta la giornata di oggi, i medici ospedalieri e territoriali, di medicina generale e pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali e i liberi professionisti, i dirigenti sanitari e i medici veterinari del Servizio sanitario nazionale aderiscono allo sciopero generale per l’intera giornata proclamato da tutti i sindacati della dipendenza e della convenzione.

Protestano per difendere il Servizio Sanitario Nazionale, contro i tagli che incidono sempre di più sulle tasche dei cittadini, per definire insieme al governo un piano condiviso di programmazione del Ssn.

 

Si tratta senza dubbio di una giornata importante, uno sciopero della sanità pubblica che in Italia non si vedeva da anni: “Raro che lo sciopero metta insieme unitariamente sia i medici delle dirigenze che quelli della convenzione così come pure gli specialisti ambulatoriali– dichiara Franco Masotti, segretario regionale Funzione pubblica Cgil Medici Calabria – e d’altra parte mai si era arrivati a una situazione così grave per la Calabria, a causa di un commissariamento che vede azzerati i rapporti con i sindacati come non era mai accaduto negli anni”.

 

Nessuna stabilizzazione garantita - Nella nostra regione finisce sotto accusa anche la struttura commissariale: "Nessun decreto commissariale, ha portato anche una sola stabilizzazione, a un contratto a tempo indeterminato in Calabria. Per questo stiamo valutando sempre di più se non riconsiderare la nostra interlocuzione – dichiara Masotti – solo con il dipartimento regionale della Salute".

 

Orari di lavoro estenuanti - Il rappresentante dei medici Cgil denuncia anche la questione del mancato rispetto degli orari , questione mai affrontata e risolta dal commissario Scura: ‘turni di lavoro massacranti e intere settimane di lavoro senza riposo’.

 

Infermieri sul piede di guerra - Intanto ieri si è mobilitato anche il coordinamento regionale degli infermieri calabresi dopo che il Tar Calabria nei giorni scorsi ha emesso l’annullamento del bando sulla mobilità dell’azienda ospedaliera di Cosenza ed il conseguenziale scorrimento delle graduatorie esistenti e valide. Fausto Sposato, presidente del Collegio Ipasvi Cosenza e prima ancora Presidente del Coordinamento Regionale IPASVI: “Le sentenze vanno rispettate, non vi è dubbio. Ma il diritto al lavoro deve essere parimenti garantito”.

 

Sposato parla di un errore tecnico ‘evidente ed evitabilissimo se solo ci fosse stato un coinvolgimento delle professioni sanitarie’. Gli errori fatti a margine, senza un sano confronto con chi vive quotidianamente i disagi nelle corsie ospedaliere, si ripercuotono oggi su tutta la categoria e maggiormente sui cittadini.

 

Da qui parte il richiamo anche alla politica ed alla struttura commissariale, "chiamata a progettare in modo condiviso, con scelte coraggiose supportate da chi ha le competenze giuste”.