L’ex commissario dell’Asp di Catanzaro subentra a Domenico Pallaria. La Cgil chiede un’accelerata ma di «qualità» e pone la questione protocolli di legalità
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I “super poteri” ottenuti dal commissario/governatore per l’emergenza del sistema ospedaliero, dovrebbero imprimere una forte accelerata alla conclusione dell’ospedale della Sibaritide, all’avvio dei lavori dei nuovi ospedali di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro, alle procedure per quelli Catanzaro e Cosenza.
Anche per questo, nei giorni scorsi, Roberto Occhiuto avrebbe proceduto a nominare un nuovo responsabile unico dei procedimenti. Ruolo che passerebbe dalle mani del dirigente regionale Domenico Pallaria ad Antonio Battistini, già commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
Il generale Battistini è stato comandante di Sanità e Veterinaria dell’Esercito Italiano, ed ha lavorato nella struttura commissariale per l’emergenza Covid-19 guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
Da un paio di settimane starebbe già frequentando abitualmente i cantieri dell’ospedale della Sibaritide per seguirne da vicino le evoluzioni.
Il presidente della Regione dovrebbe presentare la nuova struttura per la gestione dell’emergenza del sistema ospedaliero nella prossima settima.
Trotta e Celebre (Cgil Calabria): «Coniugare velocità, qualità, sicurezza e rispetto della legalità»
Intanto, il programma del commissario Occhiuto relativo alla costruzione dei nuovi ospedali in Calabria, sancito dall'ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile, per la Cgil, «rappresenta una grande opportunità storica, ma anche una sfida complessa».
«Da un lato – dichiarano in una nota i segretari calabresi della Cgil e Fillea Cgil, Gianfranco Trotta e Simone Celebre – è urgente colmare la carenza di strutture sanitarie adeguate nella nostra Regione; dall'altro, è cruciale garantire che questi progetti vengano realizzati nel pieno rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, dei diritti dei lavoratori e, soprattutto, nel pieno rispetto dei contratti nazionali e nel contrasto di ogni possibile infiltrazione mafiosa».
La Cgil Calabria e Fillea Cgil Calabria si dicono pronte a «fare la nostra parte, dando vita a un’organizzazione del lavoro nel pieno rispetto di ciò che stabiliscono le norme dei contratti nazionali e delle norme della sicurezza sul lavoro per velocizzare la realizzazione di queste infrastrutture ospedaliere che la Calabria aspetta da decenni. Riteniamo – proseguono Celebre e Trotta – che la vera sfida sia quella di conciliare, nel miglior modo possibile, velocità, qualità, sicurezza e rispetto della legalità. Il sindacato ha e vuole avere anche in questa circostanza un ruolo fondamentale nel bilanciare le giuste esigenze dei cittadini con l’imprescindibile e doverosa tutela dei lavoratori. Per noi la realizzazione di infrastrutture indispensabili come gli ospedali non può e non deve avvenire in modo frettoloso o senza attenzione alle condizioni di lavoro. A nostro avviso, invece, deve essere prioritario il legame tra qualità, controllo sociale e prevenzione delle infiltrazioni mafiose».
I due segretari della Cgil, pongono, poi la questione legata ai protocolli di legalità, ritenendone necessaria la sottoscrizione attraverso il dipartimento di prevenzione antimafia, con le Prefetture, le stazioni appaltanti, le parti sociali e datoriali.
Un esempio a cui ispirarsi potrebbe essere quello sottoscritto dalle parti per il terzo megalotto della statale 106, un investimento da 1,4 miliardi di euro.
«Questo protocollo – spiegano ancora dal sindacato – dovrebbe riguardare sia il monitoraggio dei flussi di manodopera previsti dalla legge e sia l’attivazione di un osservatorio sulla gestione ed esecuzione dei lavori. La Cgil e la Fillea Cgil, a tutti i livelli, sono sempre state e lo sono tuttora, interlocutrici fondamentali per garantire che i progetti infrastrutturali vengano realizzati rispettando i diritti dei lavoratori, assicurando che le opere pubbliche siano completate in tempi rapidi, senza rinunciare alla qualità e, soprattutto, alla sicurezza. I lavoratori non si sono mai tirati indietro di fronte alle sfide. Ed è proprio questa responsabilità che guida il nostro impegno quotidiano. La nostra missione – concludono Gianfranco Trotta e Simone Celebre – è dare alla nostra terra una Sanità più giusta e più vicina ai bisogni delle persone».