A denunciare la lacuna che riguarda anche i tecnici che operano in ambito sanitario, lo Slang Usb: «Il governo ha ora introdotto l'obbligo di immunizzazione e loro così rischiano di non poter più esercitare»
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L’Asp di Catanzaro sarebbe l’unica azienda sanitaria della Calabria a non avere predisposto un piano di vaccinazione per coloro che operano come liberi professionisti in ambito medico, sanitario e riabilitativo. Lo afferma il Sindacato Lavoratori di Nuova Generazione, ramo dell’Unione sindacale di Base. Lo Slang Usb spiega di avere ricevuto diverse segnalazioni «da parte di tecnici e professionisti sanitari in regime di libera professione. Il Decreto Legge n. 44 del 1 aprile 2021 ha introdotto all'art 4 l’obbligo di vaccinazione anti Covid-19 per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie e parafarmacie e negli studi professionali. La vaccinazione diventa dunque requisito essenziale per l'esercizio della professione».
«A differenza di quanto accaduto in altre regioni e province della stessa Calabria, l'Asp di Catanzaro non ha ancora predisposto un piano di vaccinazione per queste. Oltre al danno la beffa: queste figure professionali, che offrono prestazioni fondamentali spesso nei confronti di persone con gravi patologie, e pertanto non soggette alle chiusure imposte dalle varie restrizioni dovute al contenimento del virus, e che per la propria sicurezza e per quella dei propri pazienti stanno sostenendo da oltre un anno costanti spese per rendere più sicuri i propri luoghi di lavoro, oggi rischiano – denuncia la sigla - di non poter più esercitare a causa della pessima gestione delle vaccinazioni da parte dell'Asp di Catanzaro».
«Per questo chiediamo all’Asp di Catanzaro di attivarsi immediatamente per la vaccinazione di tutte le figure professionali che operano in regime di libera professione in ambito sanitario, medico e riabilitativo anche nelle nostra provincia e ci rendiamo disponibili - conclude il sindacato - a qualsiasi azione sindacale a tutela della salute di queste figure professionali e dei loro pazienti».