In molti, anzi tutti, nella grande area della Sibaritide pensavano che dopo il “tornado” Scopelliti, che con un colpo di matita cancellò l’articolo 32 della Costituzione Italiana sul diritto alla salute applicato a questo territorio, con la chiusura di ben due ospedali (Trebisacce e Cariati) ed il depotenziamento dei restanti due (quelli di Corigliano e Rossano), nulla avesse potuto toccare di più il fondo.

Al peggio, però, non c’è mai fine. Ed ecco che a mettere la ciliegina sulla torta (in faccia) ci hanno pensato il Governo regionale a guida Oliverio ed il commissario ad acta Scura, inviato da Roma dall’allora Governo Renzi (ma che oggi potrebbe entrare per direttissima nella lista dei “rivedibili” del governo giallo-verde). Che, dopo un primo ed entusiasmante avvio, condito di promesse e lune nel pozzo, si sono persi anche loro nei meandri della burocrazia e delle quisquilie tecniche.

È inutile dire che la gestione commissariale di Scura è stata quella che più di tutte, fino ad ora, ha osservato la fredda legge dei numeri e della spending review, mettendo in second’ordine le esigenze dell’utenza. Prova ne è che per rispondere alle esigenze delle casse, solo la Sibaritide negli ultimi 5 anni (dal 2013, anno della prima, vera epurazione sanitari) è passata dagli 1,8 posti letto per mille abitanti allo 0.91 di oggi. Una vera e propria miseria.

Graziano: «Mancano all'appello 54 posti letto»

«Agli ospedali Spoke di Corigliano-Rossano mancano all’appello 54 posti letto», parola di Giuseppe Graziano. L’ex segretario questore del Consiglio regionale della Calabria oggi presidente nazionale del movimento civico Il Coraggio di Cambiare l’Italia ha fatto i conti negli allegati del decreto 64/2016 e li ha spediti "in busta chiusa" al ministro della Salute, Giulia Grillo, al governatore della Calabria, Mario Oliverio, al commissario ad acta della Sanità, Massimo Scura, e al management dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. «Un decreto che - sostiene Graziano - andrebbe abolito per rielaborarne uno meno capestro per territori come la Sibaritide», continua a rimanere incompleto nella sua applicazione. Tanto, addirittura, da vedere mancare all’appello «oltre un quinto dei posti letto assegnati al distretto ospedaliero di Corigliano-Rossano».

«Destano allarme e preoccupazione – aggiunge - le parziali attività di riorganizzazione che in questi giorni stanno interessando lo Spoke. Dal momento che sono state assunte delle iniziative che hanno interessato solo alcune Unità Operativa e allo stesso tempo si è avuto un abbassamento dei livelli essenziali di assistenza (lea) anche per la mancata attivazione di tutti i posti letto. Il problema reale, infatti – precisa il presidente del CCI – non è tanto come vengano ridistribuiti e sistemati i Reparti all’interno dello Spoke quanto la non attivazione di tutte le Aree e le discipline previste. E questo non va assolutamente nella direzione di garantire il diritto alla salute dei cittadini».

Reparti depotenziati, i numeri non tornano

All’appello, dicevamo, mancano un bel po’ di posti letto, alcuni in servizi previsti nel Dca ma del tutto inesistenti, altri a supporto e potenziamento delle strutture complesse già attive nello Spoke. Nello specifico, si attende ancora il completamento dell’Unità operativa di Chirurgia Generale, stazionante nell’ospedale di Rossano, che dovrebbe essere fornita di un totale di 40 posti letto. Mentre nello spoke non sono ancora stati attivati i 10 posti letto di Urologia e i 16 di Day Surgery. Si attende, poi, il potenziamento della Emergenza-Urgenza con con 8 posti letto per Medicina chirurgica accettazione emergenza (Macae) ed altrettanti posti per il day hospital dell’Area medica. Oltre che sono del tutto spariti (e non si sa dove siano andati a finire) i 20 posti letto post-acuzie per recupero e riabilitazione. Tutti numeri, questi, inseriti nel Decreto commissariale 64/2016.

Nessuna traccia dell’Osservazione breve intensiva (Obi)

Che fine abbiano fatto tutti questi posti letto nessuno lo sa, come ad esempio – peccato grave – il succitato decreto “dimentica” completamente di assegnare all’ospedale spoke di Corigliano-Rossano i posti per l’osservazione breve intensiva (Obi), previsti in ogni presidio fornito di Pronto soccorso. Se si pensa che nei nosocomi della nuova pòlis sibarita di PS ce ne sono ben due e uno di questi (quello di Rossano) è addirittura riconosciuto di massima urgenza, beh, la “dimenticanza” ha del grottesco.

 

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