«La sentenza del Tar Calabria emessa a seguito del ricorso delle strutture private accreditate di specialistica ambulatoriale contro i decreti di assegnazione delle risorse emanati dal Commissario Scura per l’anno 2018 sugella un principio fondamentale: tagliare risorse alle strutture accreditate equivale a tagliare le prestazioni sanitarie ai cittadini». Lo riporta un comunicato Federlab Calabria.  

 

«Nessun risparmio di spesa può essere decretato se ciò si traduce in un mancato soddisfacimento dei fabbisogni e dei livelli minimi di assistenza a cui i cittadini hanno diritto. I decreti del Commissario Scura hanno invece drammaticamente violato i fabbisogni minimi dei Calabresi, hanno negato l’assistenza sanitaria di base fondamentale per la prevenzione, la diagnosi e il monitoraggio delle patologie più diffuse, hanno colpito in modo prevalente la fascia più debole della popolazione, coloro i quali non sono nelle condizioni economiche di sostenere alcuna spesa sanitaria e coloro i quali, malati, devono essere sottoposti a controlli periodici continui e costanti.

 

Abbiamo ottenuto un grande risultato come lavoratori, come operatori del sistema sanitario, ma soprattutto come cittadini calabresi che lottano quotidianamente per vedere riconosciuti anche i diritti più elementari, in una terra troppo spesso lasciata sola e dimenticata da tutti.

 

E’ giunto ora il momento che la politica si faccia carico in maniera solerte ed efficace di questa situazione, agendo in modo rapido per ripristinare la legalità e il diritto alla salute, restituendo ai cittadini le prestazioni negate e agli onesti lavoratori le risorse indebitamente sottratte».

 

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