La riattivazione del servizio notturno di ginecologia all'ospedale di Cetraro, sospeso una settimana fa a causa dell'improvviso trasferimento dei medici, potrebbe avvenire già nelle prossime ore, addirittura a partire da stasera. E' quanto trapela dagli ambienti ospedalieri dopo le notizie rassicuranti di questa mattina. Secondo fonti accreditate, pare la direzione sanitaria dello spoke Cetraro-Paola, nella persona del dirigente Vincenzo Cesareo, questa mattina abbia riorganizzato i turni dei pochi medici disponibili, senza venir meno alla chiamata della dirigente reggente dell'Asp di Cosenza, Erminia Pellegini, la quale dieci giorni addietro aveva disposto il trasferimento tassativo di due medici cetraresi per sopperire alle carenze dell'ospedale di Corigliano-Rossano. Tale circostanza aveva aggravato ancora di più la mancanza di personale sanitario all'ospedale di Cetraro, tanto da provocare la sospensione momentanea del servizio di ginecologia dell''omonimo reparto.

La possibile soluzione

Il primo cittadino di Cetraro, Angelo Aita, di fonte all'ennesimo disservizio aveva emesso una ordinanza sindacale per ripristinare entro e non oltre tre giorni il servizio di ginecologia. Così, il direttore Cesareo, sentito il personale incaricato, ha messo nero su bianco le proposte, a dire il vero già avanzate in altre occasioni, che consentirebbero di revocare la sospensione senza negare supporto all'ospedale di Corigliano Rossano. In sostanza, degli otto medici che attualmente lavorano al reparto di Ginecologia del nosocomio Iannelli, i due che potranno essere trasferiti sono tra coloro che presentano limitazioni lavorative (ad esempio c'è chi è esente da reperibilità notturna), cosicché gli altri sei possano continuare a coprire tranquillamente i turni nella cittadina altotirrenica. Se in queste ore la dirigente Erminia Pellegrini accetterà la proposta, la riattivazione del servizio comincerà a partire dalle ore 20 di questa sera. Ma a tal riguardo, non dovrebbero esserci ostacoli, dal momento che la stessa reggente pare abbia già dato ampia disponibilità ad accogliere nell'immediato proposte risolutive. Anche se, in tema di sanità, il condizionale è un obbligo

 

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