L'esperto: «Quest'anno l'incidenza di sintomi influenzali nei bambini è almeno 10 volte superiore rispetto agli anziani»
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Quella in circolo è «la peggiore influenza del secolo». Così l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento, intitola un post pubblicato sul suo profilo Facebook. «Lo so, un titolo esagerato non è amico della buona comunicazione scientifica», premette.
«Ma purtroppo - spiega - la stagione influenzale di quest'anno si prefigura peggiore di quella del 2017-18 che, a sua volta, era stata la peggiore da quando in Italia misuriamo in modo standard la circolazione dei virus influenzali, ovvero dal 1999-2000. Non sbagliamo dunque ad affermare che l'intensità dell'epidemia di influenza quest'anno sia la peggiore del secolo».
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«Attenzione: non significa che quest'anno l'influenza sia 'più aggressiva'», precisa l'esperto.«"L'influenza - rimarca - è sempre da considerare una malattia impegnativa che si accompagna ad un carico di malattia elevato e potenzialmente letale. Quello che cambia da stagione a stagione è l'intensità di circolazione del virus: ci sono stagioni in cui il virus trova una popolazione più resistente (immune), altre in cui incontra più suscettibili che ne sostengono la circolazione. Da questo punto di vista sono i bambini quelli che fanno sempre la differenza». Non a caso, «anche quest'anno l'incidenza di sindromi influenzali nei bambini è almeno 10 volte superiore rispetto agli anziani - sottolinea Lopalco - Due anni di assenza di circolazione influenzale per via della pandemia di Covid-19 hanno prodotto un accumulo di suscettibili importante».