Si preannuncia un'altissima partecipazione per i cinque concorsi che l'azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro è ormai sul punto di bandire. Era già da capogiro il numero di candidati, che lo scorso luglio si erano riversati nell'auditorium di Fondazione Terina per sostenere le prove preselettive propedeutiche all'ammissione ai due concorsi per infermieri e operatori sociosanitari indetti dall'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, sebbene i posti disponibili fossero poco meno di cinquanta: 48 per la precisione.

10mila candidati a Lamezia

A Lamezia Terme si presenterano oltre diecimila candidati. Un esercito che, considerato l'epilogo delle due procedure selettive affossate nelle sabbie mobile dei ricorsi, con ogni probabilità si riverserà sui due concorsi con una maggiore disponibilità di posti. Solo per i due profili di infermiere e operatore sociosanitario, tra i più gettonati, il policlinico universitario ha messo a gara complessivamente 177 posizioni: 102 per operatori sociosanitari e 75 per infermieri. A concorso anche i posti per 68 medici, 6 biologi e 28 collaboratori professionali sanitari tecnici, che portano il totale delle assunzioni prevsite a 279. La previsione di un'alta partecipazione ha così già indotto i vertici aziendali a prevedere all'interno del bando procedure preselettive nel caso in cui le candidature oltrepassino una determinata soglia.

Il capitolo riservato ai precari

Abbastanza controverso resta, invece, il capitolo della riserva disposta, in una quota del 50%, per i cosiddetti "precari". Un contingente di personale assunto con forme contrattuali flessibili a seguito della pubblicazione di un'apposito bando da cui hanno attinto negli anni sia il policlinico Mater Domini che l'ospedale Pugliese e composto complessivamente da 56 infermieri e 57 operatori sociosanitari. Solo coloro i quali attualmente risultano impiegati al Mater Domini e avrebbero accesso al concorso con una corsia preferenziale ma alla condizione di aver maturato 36 mesi di lavoro al 31 dicembre del 2017. Da una prima stima, sembrerebbero non essere molti quelli ad aver maturato il prerequisito, circostanza che suona come una beffa per chi da anni ha contribuito con il proprio lavoro a garantire i livelli essenziali di assistenza con un contratto di lavoro precario all'interno dei due presidi sanitari e che adesso dovrà porsi, insieme all'esercito di candidati, ai nastri di partenza.

 

Luana Costa

 

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