«Fino a mercoledì rimaniamo qua. Facciamo occupazione, chiamate la digos, chiamate chi volete, noi da qua non ce ne andiamo. Stanno per arrivare i nostri parenti e i nostri mariti». E' da poco passato mezzogiorno e quando un gruppo di precari dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro raggiungono la sede della direzione generale ma con le peggiori intenzioni. «Faremo casino fin quando non ci forniranno una risposta valida. Anche perchè siamo tutti seccati da questo tira e molla» conferma una ex dipendente, Alessandra Mete. 

 

Il 30 giugno è giunto a scadenza il contratto e da quindici giorni va avanti la girandola di incontri - alla Regione e in Azienda - per strappare una nuova proroga dei contratti. Nel corso dell'ultimo faccia a faccia il dipartimento Tutela della Salute aveva trasmesso una nota all'Asp autorizzando il mantenimento in servizio del bacino di lavoratori che conta complessivamente 30 unità. "La pec che ha inviato il dirigente del dipartimento Antonio Belcastro - precisa Maria Morra al termine di un breve colloquio - l'hanno appena ricevuta. Il direttore ha detto che dobbiamo aspettare mercoledì. Noi abbiamo dichiarato che non attenderemo fino a mercoledì ma entro oggi dobbiamo avere una risposta scritta perchè noi vogliamo andare a lavorare".

 

Luana Costa 

 

 

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