Secondo Pino Belcastro «c’è bisogno di una presa di coscienza seria da parte di tutto il Governo, altrimenti è meglio ridare le fasce tricolore»
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«Il presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo ha accolto la mia richiesta di chiedere, nel più breve tempo possibile, una riunione urgente, a nome di tutti i sindaci, di incontrare il Ministro della Salute. Bisogna aprire con il Governo centrale e contemporaneamente con la gestione commissariale, una vertenza dura per evitare alti danni ai nostri concittadini. L’offerta sanitaria in Calabria è ormai diventata inesistente, mancano i servizi più elementari. I Lea sono diventati una chimera». È quanto afferma in una nota il sindaco di San Giovanni in Fiore, Pino Belcastro, il quale ha aggiunto: «Giorno dopo giorno nella nostra Calabria, le cose stanno arretrando paurosamente. In tutti gli ospedali le gravi carenze di personale medico, paramedico e di nuove attrezzature stanno creando tantissimi disagi. Non è più possibile andare avanti così. I sindaci sono in prima linea e sono quelli ai quali le popolazioni si rivolgono per avere servizi efficienti e per evitare i viaggi della speranza. Bisogna alzare la protesta. Purtroppo, si firmano accordi che sistematicamente non vengono attuati facendoci fare figure barbine. La situazione è drammatica. In tutti gli ospedali della Regione si registrano gravissimi disservizi. Il personale che vi lavora - ha aggiunto il primo cittadino - sono obbligati a turni massacranti».
Secondo Belcastro «il Governo centrale e il Commissario si rimbalzano le responsabilità mentre la gente muore. È ora che il Ministro Speranza dia risposte immediate. Il nuovo esecutivo centrale si è insediato da 50 giorni e all’orizzonte non di vede nulla di buono. Non possiamo più aspettare. Dobbiamo alzare il tiro. Dobbiamo dire forte e chiaro al rappresentante del Governo che le nostre popolazioni non possono più aspettare! La gestione commissariale in questi ultimi 10 anni in Calabria ha creato danni incalcolabili difficili da sistemare in breve tempo. C’è bisogno di una presa di coscienza seria da parte del Ministro e di tutto il Governo, altrimenti è meglio ridare le Fasce Tricolore e così verranno loro ad amministrare e si renderanno conto che significa stare in trincea», ha concluso il sindaco.