Retroscena reale ma semiserio della riunione del governo regionale nella quale il governatore da San Giovanni in Fiore ha imposto i direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali nello scenario di un decimo piano spettrale e in smobilitazione
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Il generale Cotticelli aveva appena lasciato la dimora del Presidente della Regione dove è costretto a permanere dal 17 dicembre per ordine della Magistratura. In molti erano pronti a scommettere in un nuovo clima di collaborazione tra la Regione e l’ufficio del commissario. Il ministro Giulia Grillo invita il Presidente alla condivisione nella nomina dei direttori generali. Apriti cielo. Il Governatore perde la testa. Immediatamente dirama una nota abbastanza piccata: la nomina dei Manager è una sua prerogativa. Punto. Il governatore è nervoso. Teme qualche colpo di mano. Il cerchio magico che gli sta intorno gli mette ansia. In capo a qualche ora, Oliverio dirama l’ordine: convocare la Giunta. Già ma chi la convoca? Il vice Presidente legittimo, Russo, ha marcato visita. Fino a fine mese è malato. In questo caso tocca all’assessore anziano: Franco Rossi.
L’assessore firma la convocazione con all’ordine del giorno la nomina dei Manager nelle Asp. Rossi, che si occupa di Urbanistica, non sa niente, non ha uno straccio di elenco e, dunque, si aggira disorientato per le stanze del decimo piano della Cittadella in attesa che qualcuno gli dia un input. Idem gli altri assessori. Qualcuno, infatti, diserta. Il quartier generale che deve sancire la guerra al Ministro, sembra, invece, una caserma in via di smobilitazione. L’atmosfera è spettrale. La Giunta finalmente ha inizio, Rossi continua a non sapere niente. A svelare l’arcano è l’assessore Teresa Fragomeni, fiduciaria di Sebi Romeo, piazzata dopo che il capogruppo PD ha fatto fuori Federica Roccisano. La Fragomeni tira fuori un elenco di nomi. Questo è se vi pare! Votate, firmate e andate a casa, in attesa del prossimo verbo.
E i nomi? La solita melassa, i soliti noti, nessuna eccellenza. Tutto maledettamente in continuità con il passato. Mugugni, insofferenze e qualche Interrogativo sussurrato: ma chi ha deciso? Dove hanno deciso? Per Crotone, certamente ha deciso Sculco padre, per Cosenza la riconferma di Mauro ha avuto il placet di Nicola Adamo e per Catanzaro, a farla da padrone il solito Tonino Scalzo, e ciò, nonostante il consigliere regionale del Reventino, ormai, è in viaggio verso il centrodestra, e tuttavia, il suo voto potrebbe servire al consiglio regionale per puntellare Oliverio. Fatti i generali, Oliverio è pronto per la guerra al Governo. E l’esercito? Nessun problema: Nicola Adamo ha già pronto un appello da far firmare contro il Ministro della Salute: dopo in Sindaci e i segretari dei circoli, ora è la volta dei capi condomini. Il Ministro sarà terrorizzato. Avrebbe detto Paolo Rossi: «Era meglio morire da piccoli con la testa tutta piena di riccoli soffocati da tanti turaccioli che vedere 'sto schifo da grandi!».
Pablo
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