La Sesta commissione consiliare ha approvato all’unanimità la proposta di legge per l’istituzione dei “Marina resort” a firma di Antonio Lo Schiavo, a cui si è unita anche la presidente dell’organismo consiliare Katya Gentile.

Una norma che punta a valorizzare il turismo portuale calabrese e tutto il mondo della nautica da diporto, partendo da un presupposto: i porti di rilievo in Calabria sono sei (Reggio Calabria e Villa San Giovanni per il traghettamento da e per la Sicilia, Gioia Tauro per l’attività di transhipment, Vibo Valentia, Crotone e Corigliano quali porti commerciali), ma ce ne sono molti altri – da Tropea a Roccella Jonica, da Cirò Marina a Bagnara, passando per Cetraro, Diamante e Scilla, solo per citarne alcuni – che possono ospitare un totale di 5300 posti barca.

La proposta – che sarà integrata nel redigendo Testo unico del Turismo su cui sta lavorando il Dipartimento competente - mira a recepire quanto disposto dalla normativa statale, all’articolo 32 del decreto-legge numero 133 del 2014, che introduce una nuova tipologia di struttura ricettiva, ovvero i “Marina resort”, anche al fine di rilanciare le imprese della filiera nautica. Il riconoscimento dei Marina resort come strutture turistico-ricettive nella legislazione regionale consentirà a tali strutture di beneficiare dell'aliquota ridotta al 10% per i servizi di accoglienza e messa a disposizione dello specchio acqueo per sosta e pernottamento di turisti all'interno delle proprie unità da diporto, in relazione all'affitto giornaliero e stagionale.   

Con l'approvazione della presente norma, inoltre, a parere del proponente Lo Schiavo, ci si attende anche un effetto indotto costituito dal trascinamento del sistema portuale complessivo verso un miglioramento generale dell'offerta al diporto, per quantità e qualità dei servizi, attese le ampie potenzialità di sviluppo che la portualità potrebbe avere in Calabria.

Argomenti che hanno convinto la Commissione, che prima però ha proceduto alla semplificazione della norma proposta attraverso una serie di emendamenti suggeriti anche dal settore Assistenza giuridica.

Lo Schiavo: «Calabria competitiva»

«Con questa legge – ha dichiarato un entusiasta Lo Schiavo sui suoi social - mettiamo al passo dei tempi la Calabria, avvicinandola alla legislazione delle altre regioni turistiche, rendono competitivo il nostro sistema portuale e indicando un’altra via possibile per il turismo della nostra regione».

La norma consentirà, in presenza di alcuni presupposti, di equiparare i pontili dei porti calabresi alle strutture ricettive all’aperto, consentendo, come accennato, di pagare meno tasse sulla sosta delle imbarcazioni e il pernottamento dei turisti al loro interno.

Per quanto riguarda gli adempimenti amministrativi e la classificazione, il testo emendato stabilisce che l'attività dei “Marina resort” è soggetta a segnalazione certificata di inizio attività (Scia). La segnalazione è trasmessa, in modalità telematica, allo sportello unico per le attività produttive (Suap) del comune sul cui territorio ricade la struttura, secondo il modello di segnalazione stabilito. La Giunta regionale con regolamento definisce i requisiti utili alla classificazione e necessari per l'avvio dell'attività.

Al fine di introdurre con gradualità – recita l’art. 5 - l'obbligo di classificazione delle strutture esistenti alla data di entrata in vigore della legge la classificazione diverrà pertanto obbligatoria a partire dal 1 ° gennaio dell'anno successivo a quello di approvazione da parte della Giunta regionale del regolamento contenente il sistema di classificazione.