In una sua analisi il nostro Bellantoni ha parlato di come il PD conti molto su una tenuta del M5S nelle regioni meridionali per frenare l'avanzata del centrodestra. In effetti, dando per scontato l'overbooking di Fratelli d'Italia, quasi tutti gli analisti politici concordano nel dire che i grillini in Calabria aspirino a fare le scarpe a Forza Italia, aspirino cioè ad essere il secondo partito. Un obiettivo che sembra a portata di mano anche negli exitpool artigianali, quelli condotti nei bar e fra i marciapiedi. Ma a cosa è dovuto questo successo politico che in tanti pronosticano?

Riteniamo essenzialmente per tre ragioni. La prima è la più scontata: il reddito di cittadinanza. Wanda Ferro sostiene che andrebbe abolito, ma la sua è una voce nel deserto. Quasi tutti i partiti politici al massimo dicono che va fatto qualche correttivo per evitare patologie e/o distorsioni, ma sono davvero pochissimi quello che vogliono eliminarlo. In effetti i numeri dicono che lo Stato ha speso per la misura circa 20 miliardi in tre anni, una goccia nel grande oceano del debito pubblico italiano che ammonta invece a 2046 miliardi. Questa goccia, però, riesce a tenere a galla migliaia di famiglie italiane che altrimenti sarebbero sprofondate nella povertà più assoluta. Spostando lo sguardo sulla nostra regione, sono 80.070 i calabresi fruitori della misura. Siamo sesti tra le regioni italiane, ma in valore assoluto. Se rapportiamo invece il dato alla popolazione rientriamo fra le prime. Questo non significa una traduzione aritmetica e automatica in voti, ma è certo che mentre in altre elezioni il voto è più volatile e i candidati contando sul rapporto personale potrebbero farlo emigrare altrove, alle Politiche è molto più difficile perché i percettori difenderanno il loro privilegio (o ammortizzatore sociale dipende dai punti di vista) e il partito che lo ha proposto.

Questo tema ci introduce alla seconda ragione del successo pronosticato ai 5Stelle ovvero l'affidabilità. Il ragionamento può sembrare paradossale alla luce del numero di alleanze che i grillini hanno stretto nell'ultima legislatura, ma ha un fondo di verità. Il M5S è uno dei pochi partiti che può portare all'incasso le promesse fatte agli elettori. Reddito di cittadinanza in primis, ma anche il taglio dei costi della politica con la riduzione del numero dei parlamentari ed infine il super bonus che al netto del problema dei crediti incagliati ha dato ossigeno ad una miriade di piccole e medie imprese edili, nonché alla filiera dei fornitori. L'affidabilità poi viene ribadita anche nelle candidature proposte in Calabria. Ci sono volti nuovi come la Baldino, ad esempio, lontani da molti dei candidati di altri partiti che paiono ai più ormai bolliti. Ci sono poi candidature in linea con i vecchi principi del Movimento come l'onestà. Difatti capolista troviamo due magistrati e in particolare Cafiero de Rao che non solo conosce bene i meccanismi della criminalità organizzata calabrese, ma anche altre distorsioni (ad esempio a lui Santo Gioffrè presentò un articolato esposto sui doppi pagamenti all'Asp di Reggio, tema sul quale è recentemente tornato anche il presidente Occhiuto).

La terza ragione è Giuseppe Conte. La sua leadership, il suo carisma in confronto al quale Letta sembra uno che passa da lì quasi per caso. Un carisma che ha trovato conferma anche nella passeggiata che l'ex premier ha fatto oggi a Reggio Calabria, un'iniziativa molto partecipata se si considera che era una mattina lavorativa. Saranno state le sue tante dirette durante la pandemia, sarà il suo aspetto e la sua impostazione rassicurante ma è indubbio, lo si percepisce parlando con la gente, che esiste un voto a Conte. Se questi assunti sono veri allora è probabile che il M5S sia la vera sorpresa di questa tornata elettorale e che Forza Italia dovrà guardarsi non solo dal fuoco amico della Meloni, ma anche dai grillini che ci credono davvero e vogliono puntare ad essere il secondo partito in Calabria.