La seduta di ieri ha visto anche lo scontro tra Graziano (Azione) e Tavernise (M5s) sulle responsabilità del crollo del viadotto di Longobucco. Passano anche le mozioni sulla manutenzione della Jonio-Tirreno e sulla tutela del lupo
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Dopo aver approvato uno dopo l’altro gli otto punti in discussione, in coda alla seduta del Consiglio regionale di ieri sono state approvate anche alcune mozioni e un ordine del giorno.
A trovare l’ok dell’aula è quello di Domenico Giannetta in merito agli interventi di manutenzione della galleria Limina sulla strada di grande comunicazione Jonio-Tirreno in provincia di Reggio Calabria. Condividendo le preoccupazioni di sindaci e associazioni di categoria, Giannetta ha chiesto alla giunta di relazionarsi costantemente con Anas, al fine di fornire opportune garanzie soprattutto in termini di sicurezza e trasparenza in merito alle continue interruzioni, attraverso una maggiore concertazione e preventive comunicazioni relative alla chiusura, per evitare improvvisi disagi alla popolazione della locride.
Sul piano infrastrutturale ha trovato il favore dell’aula anche la mozione firmata dal dem Domenico Bevacqua e da Giuseppe Graziano di Azione, relativa alla situazione della strada statale 177 Sila-mare, teatro del crollo del viadotto Ortisano 2. Con la mozione si chiede alla Giunta regionale di intraprendere, presso tutte le sedi istituzionali competenti, le opportune e immediate interlocuzioni e azioni al fine di verificare eventuali criticità in relazione al lotto della strada in oggetto e di assicurarsi che vi siano le risorse necessarie all’ultimazione e consegna dei lavori nei tempi prefissati, nonché quelle relative all’ultimo lotto che da Caloveto dovrà congiungere la SS 177 alla SS 106 ionica. In tal senso, Pino Gelardi ha informato l’aula che venerdì prossimo è previsto un incontro con il ministro Salvini per chiedere l’immediata ricostruzione del viadotto.
Lo scontro Graziano-Tavernise
Il colpo di scena, nel clima di concordia creatosi in aula con l’approvazione di diverse proposte all’unanimità, è arrivato da Giuseppe Graziano che, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa si è rivolto al capogruppo pentastellato: «Tavernise non te la votiamo la legge su Longobucco, perché non hai rispetto istituzionale dei colleghi dell’aula».
In sostanza il consigliere di Azione ha censurato il comportamento del capogruppo pentastellato che, a suo dire, avrebbe pubblicamente attribuito la responsabilità dell’accaduto crollo a lui e alla consigliera Straface, invitandolo a «riflettere meglio sulle parole da utilizzare, dato che avrebbero potuto produrre conseguenze anche gravi».
Tavernise però non ci sta - «non accetto una simile dichiarazione», dice a Mancuso – contestando quanto riportato da Graziano, e sostenendo di aver solo riferito il contenuto di una propria interrogazione che conteneva le medesime richieste della mozione in esame, ma un mese prima della caduta del viadotto e riferite al lotto successivo. «Non ho attribuito colpe al presidente Occhiuto e ai colleghi consiglieri», ha rilanciato, restituendo al mittente «gli insulti personali» e pretendendo che sia sempre garantito il rispetto anche nelle lecite diatribe politiche.
Ok all’Osservatorio sulle dipendenze patologiche
Approvate anche le mozioni a firma di Pasqualina Straface sull’Istituzione dell'Osservatorio sulle dipendenze patologiche nell'ambito dell'organizzazione di Azienda zero che potrà contare sulle risorse – pari ad oltre 3 milioni di euro - del Fondo antidroga, rimasto inutilizzato per 14 anni.
Riconosciuta l’importanza dell’argomento, Amalia Bruni (Pd) ha chiarito la sua posizione non reputando giusta la cornice in cui è inserito l’Osservatorio, perché «Azienda Zero, che dovrebbe dare attuazione a quanto previsto, non è ancora operativa». Bruni, annunciando l’astensione, si è quindi anche domandata quale sarà l’organismo deputato a dare seguito all’approvazione della mozione e se ad essa seguirà un decreto del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario o una nuova proposta legislativa che dia attuazione a tale previsione.
Tutela del lupo come specie animale protetta
Infine, l’aula ha dato il via libera alla mozione a firma di Ferdinando Laghi (deMa) In materia di contrasto al bracconaggio e tutela del lupo come specie animale protetta. Con la mozione si chiede quindi di supportare iniziative di formazione dirette agli allevatori e agli altri soggetti che vivono e frequentano la montagna; informare la popolazione, in cooperazione con le associazioni ambientaliste e di volontariato, riguardo i comportamenti corretti da adottare nelle aree di presenza del lupo, allo scopo di prevenire comportamenti che possano alimentare il conflitto lupo-uomo; predisporre un programma di sostegni alle imprese agricole, per la realizzazione di presìdi di prevenzione dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni e alle opere effettuate sui terreni di pascolo.
Sul punto è intervenuto anche l’assessore Gianluca Gallo che ha sottolineato l’estrema complessità della questione e riferendo che l’immissione del lupo, rivelatasi, a suo avviso, «infruttuosa ai fini del contenimento della presenza degli ungulati», si è poi rivolta verso una preda più semplice rappresentata dalle greggi, spesso, tuttavia, oggetto di aggressioni anche da parte di branchi di cani selvatici.
Con ciò evidenziando come la situazione degli ungulati sia di «grave emergenza», ha annunciato come necessari urgenti interventi al riguardo.