In consiglio regionale l'informativa dell'assessore al Bilancio Talarico sullo stato del settore. Il disegno di legge già annunciato è stato bloccato in attesa di sviluppi. Brutte notizie sul deficit: «Quest'anno arriverà a 200 milioni»
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Nessuna anticipazione di liquidità per le aziende sanitarie calabresi. L’assessore al Bilancio Francesco Talarico ha reso un’informativa al consiglio regionale per spiegare le ragioni che hanno convinto la giunta a ritirare la proposta di legge che pure era stata annunciata.
«In una prima fase - ha spiegato Talarico - le aziende sanitarie avevano richiesto anticipo di liquidità per 600 milioni di euro. Quando abbiamo scritto chiedendo che dovevano esclusivamente riferirsi ai debiti iscritti sulla piattaforma commerciale, la cifra si è ridotta a 219 milioni. Quando abbiamo detto che questi debiti dovevano risultare dal bilancio al 31 dicembre si sono trasformati in 100 milioni».
Non solo. Talarico ha spiegato che esaminando bene le condizioni necessarie per arrivare all’anticipazione di liquidità ci sarebbe stata un’esposizione nei confronti della Cassa depositi e prestiti non favorevole. «Avremmo dovuto scegliere tra aumentare la pressione fiscale, ridurre le spese regionali o utilizzare economie di spesa derivanti da tutti coloro che andranno in pensione. Questa azione rigorosa che avrebbe messo a rischio il turnover non ci ha convinto e abbiamo bloccato questa decisione. Non approviamo nessun disegno di legge e aspettiamo le prossime evoluzioni».
Anche perché da qui a breve dovrebbero arrivare fondi dal tavolo Adduce. «Entro il mese di ottobre arriveranno nelle casse regionali, dal tavolo Adduce, 200 milioni come premialità per poterli dare alle aziende sanitarie e procedere al pagamento delle spettanze».
L’assessore ha poi allargato la sua disamina al quadro generale della spesa regionale per la sanità e il quadro venuto fuori non è certo confortante. «L'esposizione debitoria – ha detto ancora Talarico criticando l’azione del governo nazionale - dimostra che il decreto Calabria ha prodotto disavanzo, disorganizzazione, aziende sanitarie commissariate e che non hanno i bilanci di riferimento. Questo, sotto l'aspetto economico, ci preoccupa molto. Il disavanzo di quest'anno arriverà intorno ai 200 milioni e ha già prodotto l’aumento dell'addizionale regionale e dell'Irap a scapito dei calabresi».