La lotta politica sulle spalle dei calabresi. Si potrebbe sintetizzare così il teatrino vergognoso che sta andando in scena da settimane ormai per la nomina del nuovo commissario alla sanità in Calabria.

A un passo dall'investitura ufficiale sarebbe è saltato anche il nome del medico laziale che dirige la Asl Roma 6 Narciso Mostarda, nome osteggiato dal Movimento 5 stelle che invece spingeva per l'ex prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta.

Saltano alla fine entrambi, dopo un confronto durato fino a tarda notte. Nelle prossime ore si cercherà la quadra, per chiudere una vicenda che agita da settimane il governo.

Il premier Giuseppe Conte, che lavora a in stretto contatto con il ministro Roberto Speranza, sperava di chiudere la partita in serata, ma un confronto durato ore non è riuscito a sciogliere il nodo. Il Consiglio dei ministri inizia alle 21, con tre ore di ritardo rispetto alla convocazione, e viene dichiarato concluso all'una di notte, dopo due ore di sospensione. Il confronto, viene riferito, si infiamma soprattutto nelle riunioni che si tengono a margine del Cdm. Il M5s, che sostiene Varratta, si mette di traverso sulla proposta di Mostarda, considerato vicino al Pd. Fumata nera. Tutto da rifare.

Intanto i giorni e le settimane trascorrono, l'emergenza Covid corre, il fronte della battaglia politica rimane aperto mentre all'orizzonte si intravedono due soli perdenti: i calabresi e il loro diritto alla salute.