«In relazione ad alcune criticità riscontrate nella definizione del direttivo di circolo, la Commissione nazionale di garanzia del Partito democratico ha deliberato la celebrazione di un nuovo congresso di circolo a San Giovanni in Fiore, annullando il precedente celebrato nel mese di maggio». Lo ha comunicato questa mattina il segretario della federazione di Cosenza Vittorio Pecoraro. Lo stesso è stato nominato commissario del circolo silano da parte di Nicola Irto col compito di predisporre ed attivare le procedure per la convocazione dell’Assemblea Congressuale del Circolo per l’elezione degli organismi statutari.

La decisione della Commissione nazionale di garanzia

La decadenza del direttivo e del segretario del circolo di San Giovanni in Fiore è stata decretata lo scorso 14 luglio a margine di una lunga serie di controlli. Lo scorso 30 maggio raccontavamo dello scossone con cui i democrat del centro silano avevano di colpo dovuto confrontarsi. In quell’occasione furono annullate le tessere sottoscritte da 53 militanti, tra cui anche quella di Salvatore Lammirato, ormai ex segretario. Tutti avevano espresso preferenza per le assemblee regionali e provinciali interagendo così sui tre livelli.

L’esposto di Lacava

Lammirato è stato eletto segretario l’8 maggio, anche a margine del ritiro del suo unico competitor Domenico Lacava. Quest’ultimo, ufficializzando il passo indietro, aveva annunciato dai suoi canali social la presentazione di una serie di ricorsi «per chiedere di garantire il rispetto delle regole nella fase di adesione al partito». Inizialmente la ricusazione delle 53 tessere da parte della Commissione nazionale di garazia sembrava non dovesse influire sull’esito dell’elezione, ma al massimo sull’assemblea. Così non è stato ed Irto ha messo mano affidandosi a Pecoraro.

Il commento di Pecoraro

 «Per consentirci di porre in essere una nuova campagna di tesseramento per il 2022 e organizzare il congresso di circolo entro l’autunno, il Segretario regionale Nicola Irto, sentita la Segreteria nazionale, ha inteso nominarmi Commissario a San Giovanni in fiore. Sono personalmente grato al Segretario che ha retto il circolo in questi due mesi, Salvatore Lammirato. Lammirato è persona seria e per bene e ha lavorato con la Federazione con costanza e impegno. Sono sicuro che ci sarà modo e tempo per valorizzare il suo contributo in futuro nel circolo e nella Federazione». Così Vittorio Pecoraro nel commentare la notizia odierna.

«Non servono ipocrisie - aggiunge - l’annullamento del Congresso di circolo non ci lascia indifferenti perchè rallenta il lavoro che avevamo impostato in tutta la Federazione ed è il frutto delle profonde divisione createsi in questi anni nella comunità progressista di San Giovanni, che hanno portato ad una intricata sequela di ricorsi e controricorsi presso gli organismi di garanzia del nostro Partito, chiamati certamente a far rispettare le regole, ma non luoghi idonei per i risolvere i veri nodi politici della questione. Faccio allora un appello a Lammirato e Lacava, i due candidati all’ultimo congresso: il mio arrivo da Commissario non sia un mero atto burocratico, ma occasione di rinascita. San Giovanni in Fiore, non è solo il principale centro urbano della Sila, ma anche storicamente il comune più a sinistra della storia del mezzogiorno d’Italia. Comune, trasformato per le nostre divisioni, in un mesto palcoscenico di quella stessa destra che guida la Provincia e la Regione».

«Serve dunque la massima disponibilità a costruire un quadro di rispetto e fiducia reciproca - chiude Pecoraro -. Io farò due cose, avvierò il nuovo tesseramento e rilancerò l’azione del circolo a partire dal nostro ruolo di opposizione al Comune. Qui servirà il contributo di tutti e ci sono tante persone che stimo e che ci devono dare una mano, penso a Salvatore Frio, Saverio Audia, Gina Uro Rosa Perri ad esempio. Poi però ci sarà il congresso, dove non servirà unanimismo di facciata, ma scrivere insieme un patto di cittadinanza per la sinistra di San Giovanni per cui si vive e si lavora nel perimetro di una corretta e propositiva dialettica interna nel Partito. Tenendo sempre ben presente che l’avversario è la destra».