È come nel gioco della sedia: i posti disponibili diminuiscono giro dopo giro e nessuno vuol rimanere in piedi e senza nemmeno una poltroncina per i prossimi cinque anni.

Al termine del primo giro si sono seduti gli assessori e, tra loro, un solo politico eletto in consiglio regionale, Gianluca Gallo (Fi); alla fine del secondo si sono accomodati i componenti dell'organo direzionale di Palazzo Campanella: il presidente Tallini (Fi), i vice Morrone (Fdi) e Irto (Pd), i questori Mancuso (Lega) e Di Natale (Iric).

Gli ultimi posti liberi

Gli ultimi posti a sedere si decideranno nei prossimi giorni e sono quelli dei capigruppo e dei presidenti di sei commissioni.
Si è appena concluso l'iter con cui ogni consigliere ha ufficializzato l'adesione a uno delle formazioni presenti nel parlamentino regionale.

Tra meno di una settimana dovranno essere indicati i rispettivi capigruppo. A loro, infine, toccherà poi indicare i componenti delle varie commissioni che, alla prima seduta dei vari organismi, eleggeranno i rispettivi presidenti.

Le trattative generali sono già partite e nei prossimi giorni entreranno nel vivo. La governatrice Jole Santelli, stavolta, dovrà lavorare di cesello e cercare di accontentare tutti e di evitare nuove lacerazioni nella maggioranza, dopo quella che ha riguardato i due esponenti della Casa della libertà, Esposito e Crinò, delusi per essere stati esclusi sia dalla giunta che, soprattutto, dalla presidenza del Consiglio.

Strano e surreale, ma vero

Certo, può sembrare strano, o perfino surreale, che mentre la Calabria e il mondo affrontano l'emergenza coronavirus, la politica regionale si affanni a correre in cerchio per non perdere l'ultimo strapuntino libero. Può sembrare strano, o surreale, ma è così.

I politici calabresi – e non solo loro – hanno bisogno di queste piccole e spesso risibili postazioni di comando per perpetuare il loro – spesso altrettanto risibile – potere.

Che la questione sia maledettamente seria (per loro) lo testimonia anche l'ultimo caso andato in scena ieri: il neo consigliere Francesco Pitaro, alla prima esperienza nell'assemblea regionale, ha lasciato il suo gruppo di appartenenza, Iric, dopo non aver ottenuto l'incarico di segretario questore nell'Ufficio di presidenza e in aperta polemica con il suo – ormai ex – leader, Pippo Callipo.

Le trattative in corso

Non è da escludere, insomma, che le trattative su capigruppo e commissioni possano determinare nuove fibrillazioni anche nella maggioranza, che già era uscita abbastanza scossa dai negoziati su giunta e Consiglio.

Nell'opposizione, Pitaro a parte, è quasi tutto deciso: l'unica commissione destinata al centrosinistra, la Vigilanza, andrà al dem Carlo Guccione, mentre i capigruppo sono già stati individuati in Mimmo Bevacqua (Pd) e nello stesso Callipo (Iric). Nei Democratici progressisti sarà invece ballottaggio tra Flora Sculco e Giuseppe Aieta, gli unici due componenti. In caso di mancato accordo, dovrebbe valere il principio dell'anzianità e la guida toccherebbe all'ex sindaco di Cetraro.  

Nel centrodestra, invece, il punto di equilibrio non sembra essere stato ancora trovato. Per ora, dunque, si possono soltanto fare ipotesi.

I possibili capigruppo e le commissioni

Nella Lega non dovrebbero esserci problemi di sorta, perché, dopo la nomina di Mancuso a questore, ci sono tre posti disponibili per i tre consiglieri rimasti senza incarichi.
Al Carroccio, secondo lo schema ideato ai piani alti della Cittadella, dovrebbero infatti andare due commissioni, per le quali i favoriti sarebbero Pietro Molinaro e Pietro Raso. Il capogruppo, salvo sorprese, dovrebbe invece essere la reggina Tilde Minasi.

C'è spazio per tutti anche in Fratelli d'Italia. Con Morrone già alla vicepresidenza, non resta che trovare un accordo per due commissioni e il capogruppo. Per quest'ultimo ruolo il prescelto dovrebbe essere il catanzarese Filippo Pietropaolo.

Ne consegue che le presidenze potrebbero essere affidate a Peppe Neri e Raffaele Sainato.

Le altre commissioni

Restano da coprire due commissioni. Una dovrebbe toccare a Forza Italia, che così si confermerebbe sempre più partito mattatore in Calabria, dopo aver già espresso i presidenti di giunta e Consiglio e due assessori regionali.
A prendere tutta la residua posta in palio saranno i reggini Giovanni Arruzzolo e Domenico Giannetta, che dovranno mettersi d'accordo sui due posti disponibili: presidenza del gruppo e commissione.

L'Udc, che già esprime l'assessore al Bilancio (Franco Talarico), potrebbe non ricevere altri incarichi istituzionali. Quanto al capogruppo, dovrebbe essere Giuseppe Graziano.

L'ultimo rebus da risolvere

L'ultima commissione libera è invece un rebus ancora da risolvere. La Cdl, dopo la delusione legata alla presidenza del Consiglio, avrebbe già fatto sapere di essere pronta ad accettare solo una commissione “pesante”, tipo Bilancio o Ambiente.

In caso contrario, Esposito (probabile capogruppo) e Crinò preferirebbero rimanere con le mani libere e senza alcun dovere di “riconoscenza” nei confronti di Santelli e della maggioranza.

Quest'ultimo scenario aprirebbe la strada al gruppo “Santelli presidente”, che potrebbe indicare il cosentino Pierluigi Caputo al vertice di una commissione, dal momento che il vibonese Vito Pitaro avrebbe già opzionato la guida del gruppo.

L'ultimo giro è appena iniziato.

bellantoni@lactv.it