Passano i giorni, ma il silenzio di Oliverio sul risultato del referendum è totale. Nessuna parola da parte del governatore è arrivata neanche a commento dell’approvazione della legge di stabilità. Nonostante al suo interno abbia trovato posto l’emendamento che rimuove l’incompatibilità tra la carica di presidente della giunta e commissario alla sanità. Argomento che pure aveva toccato nel corso della campagna elettorale più volte, anche per escludere che l’impegno suo e della giunta a favore del sì alla riforma costituzionale targata Renzi nulla aveva a che fare con l’inserimento della norma nella legge di stabilità.


Neanche l’esito della direzione nazionale del Pd ha smosso il governo regionale. La relazione di Renzi è stata commentata dal solo Magorno che non ha fatto altro che sposare, e non c’era nessun dubbio, la linea dell’ormai ex premier. O meglio. Un’altra cosa l’ha fatta: ha annunciato una riunione dell’assemblea regionale del partito per il 19 dicembre. Specificando che alla stessa interverranno il governatore Oliverio e Marco Minniti. C’è da augurarsi che, almeno in quella sede, il presidente della giunta prenda una posizione.


Dagli ambienti a lui vicini filtra, anche attraverso i social, l’immagine di un governatore che dopo il voto ha preferito immergersi a capo fitto nel lavoro. Nell’esecutivo sono arrivati il piano rifiuti e quello dei trasporti che hanno ricevuto un sì. Mentre ferve il lavoro in vista dell’approvazione della manovra di bilancio per il 2017. L’obiettivo, per come dichiarato dal vice presidente Viscomi, è quello di approvarlo prima della fine dell’anno. Ed in effetti la sessione di bilancio a palazzo Campanella si aprirà la prossima settimana con una doppia seduta della Commissione che è stata convocata il 14 e il 15.


Poi, probabilmente, prima delle festività natalizie il presidente Irto dovrebbe convocare il Consiglio per l’approvazione definitiva. Una data probabile è quella del 21 dicembre, subito dopo l’assemblea regionale che dovrebbe servire anche per capire che tipo di aria tira nel partito, una volta che il voto sarà stato metabolizzato. In ogni caso, al momento, è preferibile un profilo basso per evitare pericolosi sbandamenti alla vigilia di una manovra che si dovrà fare con pochissime risorse e che deve essere licenziata in fretta per dare ossigeno all’economia calabrese e sfuggire ogni ipotesi di esercizio provvisorio.


Possibile che anche dal livello nazionale, per quella data, possano esserci indicazioni più chiare. Ed allora, una volta messo in sicurezza il bilancio ed evitato spaccature o ulteriori crisi, Oliverio procederà a prendere nuovamente posizione. E metterà mano alla giunta in un modo che non dovrebbe essere leggero. Anche perché la seconda parte della legislatura dovrà avere un passo diverso se il centrosinistra non vuole continuare a perdere consensi. Così come sarà necessario procedere ad una revisione accurata della gestione del partito se non si vuole ulteriormente peccare di arroganza e finire travolti ai prossimi appuntamenti elettorali.

 

Riccardo Tripepi

 

Video: